Il 10 dicembre 2025 ha segnato una tappa importante per il settore bancario italiano, con la firma di un accordo tra Intesa Sanpaolo, la FABI e altre organizzazioni sindacali. Questo nuovo accordo si concentra principalmente su uscite volontarie per pensionamento e sull’assunzione di nuove risorse, con l’obiettivo di garantire un ricambio generazionale e una stabilità occupazionale.
Dettagli dell’accordo
Il piano prevede che per ogni due uscite volontarie, ci sarà un ingresso a tempo indeterminato. In particolare, per ogni 100 uscite, sono previste 50 assunzioni a tempo indeterminato e 37,5 assunzioni part-time. Questo approccio mira a mantenere un equilibrio tra le uscite e le nuove entrate nel gruppo, promuovendo al contempo un ambiente lavorativo dinamico e in crescita.
Uscite e pensionamenti
Il personale che acquisirà il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2026 potrà presentare domanda di uscita volontaria entro il 19 gennaio 2026. Le cessazioni sono programmate per il 28 febbraio 2026, oppure nel mese precedente l’effettiva decorrenza della pensione. Per coloro che aderiscono a questa opportunità, è prevista un’indennità corrispondente al periodo di preavviso non dato, che sarà aggiunta al trattamento di fine rapporto (TFR).
Inclusione sociale e responsabilità
Un aspetto innovativo di questo accordo è l’impegno di Intesa Sanpaolo per l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza. Questo rappresenta un passo significativo verso una maggiore responsabilità sociale da parte dell’azienda, contribuendo a creare opportunità per categorie vulnerabili. L’azienda ha annunciato anche iniziative di supporto attraverso i suoi enti welfare, in linea con il protocollo nazionale firmato il 24 novembre.
Benefici per le categorie vulnerabili
L’accordo non solo garantisce il ricambio generazionale, ma mira anche a promuovere una cultura inclusiva all’interno dell’organizzazione. La volontà di favorire l’inserimento delle donne in difficoltà rappresenta un segnale forte e chiaro, dimostrando come il settore bancario possa svolgere un ruolo attivo nel supportare la società e affrontare le sue sfide.
Risposte alle uscite già programmate
Infine, l’accordo si occupa anche delle uscite già programmate, permettendo a circa 450 lavoratori che avevano aderito all’accordo del 23 ottobre di anticipare l’ingresso nel Fondo di solidarietà. Questi lavoratori potranno così lasciare il servizio tra il 31 gennaio e il 28 febbraio, a seconda della loro posizione lavorativa.
L’accordo di Intesa Sanpaolo segna un importante passo avanti nella gestione delle risorse umane, dimostrando un approccio innovativo che punta a garantire sia la stabilità lavorativa sia l’inclusione sociale. I commenti di Paolo Citterio, coordinatore FABI in Intesa Sanpaolo, evidenziano la volontà di continuare su questa strada. Ogni uscita avviene su base volontaria e l’attenzione verso le donne vittime di violenza rappresenta un chiaro segnale di responsabilità sociale.

