L’assegno ordinario di invalidità rappresenta una fondamentale forma di assistenza previdenziale, pensata per supportare i lavoratori che si trovano in difficoltà a causa di problemi di salute. Questa prestazione, erogata dall’INPS, è accessibile a chi ha versato i contributi richiesti e presenta una riduzione della capacità lavorativa. Ma come funziona esattamente? Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Requisiti per ottenere l’assegno ordinario di invalidità
Affinché sia possibile richiedere l’assegno ordinario di invalidità, è necessario soddisfare due requisiti fondamentali. Innanzitutto, il richiedente deve aver versato contributi per almeno cinque anni, di cui tre devono essere stati versati negli ultimi cinque anni prima della domanda. Inoltre, è indispensabile il riconoscimento della riduzione della capacità lavorativa da parte dell’ufficio medico legale dell’INPS. Questa riduzione deve essere tale da compromettere, in modo permanente, l’attività lavorativa in occupazioni che si adattano alle attitudini del richiedente, per meno di un terzo.
Durata dell’assegno
Una volta ottenuto, l’assegno ordinario di invalidità viene riconosciuto per un periodo iniziale di tre anni. Al termine di questo periodo, è possibile richiederne il rinnovo per ulteriori due trienni. È importante notare che, per continuare a ricevere l’assegno, è necessario presentare la domanda di rinnovo e sottoporsi a una visita medica che confermi la diagnosi sanitaria. Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l’assegno diventa permanente, anche se l’INPS si riserva il diritto di effettuare controlli per verificare che le condizioni di salute non siano cambiate. Al raggiungimento dell’età pensionabile, e in presenza di tutti i requisiti, l’assegno si trasforma in pensione di vecchiaia, con possibilità di considerare utili i periodi di godimento dell’assegno ai fini del perfezionamento dei requisiti contributivi.
Misura e decorrenza dell’assegno
L’importo dell’assegno ordinario di invalidità è calcolato sulla base dei contributi versati al momento della richiesta. Se la normativa lo permette, è prevista l’integrazione al trattamento pensionistico minimo, a condizione di non superare i limiti di reddito stabiliti. Per esempio, nel 2021, il limite di reddito per un pensionato solo era di 11.967,28 euro, mentre per un pensionato coniugato era di 17.950,92 euro.
È possibile continuare a lavorare anche se si è titolari dell’assegno, e i contributi versati possono essere utili per liquidare un supplemento. Tuttavia, in questo caso, l’importo dell’assegno verrà ridotto in base alla retribuzione percepita. Ad esempio, nel 2021, per redditi fino a 26.810,16 euro non ci sono riduzioni, mentre per redditi superiori a 33.512,70 euro la riduzione può arrivare fino al 50%.
Come presentare la domanda
Per richiedere l’assegno ordinario di invalidità, è necessario inviare la domanda esclusivamente in via telematica all’INPS, attraverso una sede territoriale. È fondamentale allegare un certificato medico che attesti la menomazione della capacità di lavoro, utilizzando il modulo SS3. In questo processo, l’INCA-CGIL può fornire supporto, avvalendosi della collaborazione di medici legali per la compilazione e l’invio del certificato necessario.
Assegno ordinario di invalidità e rendita INAIL o IPSEMA
È importante sapere che, a partire dal 1° settembre 1995, l’assegno ordinario di invalidità può essere cumulato con la rendita INAIL, a condizione che entrambe le prestazioni siano relative allo stesso evento o causa. In tal caso, verrà liquidata integralmente la prestazione dell’INAIL, mentre solo la parte eccedente il trattamento previdenziale sarà erogata a titolo di assegno ordinario. Questa disposizione si applica anche alle pensioni liquidate prima dell’introduzione della legge, continuando a garantire l’erogazione della prestazione INPS, ma con riassorbimento dei miglioramenti normativi introdotti successivamente.
In sintesi, l’assegno ordinario di invalidità è una misura essenziale per sostenere chi è in difficoltà a causa di problemi di salute. Conoscere i requisiti, le modalità di richiesta e le eventuali integrazioni è fondamentale per accedere a questa importante prestazione.