Cambiamenti nel monastero cistercense di San Giacomo di Veglia

Scopri i recenti sviluppi nella gestione del monastero cistercense di San Giacomo di Veglia e le reazioni delle monache.

La situazione attuale del Monastero delle Monache Cistercensi dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia ha destato notevole interesse, anche per i riflessi sulle comunità religiose e sul loro funzionamento. Recentemente, l’Ordine Cistercense ha pubblicato un comunicato ufficiale per fare chiarezza sulle notizie circolate riguardo all’allontanamento di alcune suore dalla struttura. Ma cosa è successo esattamente?

Le visite straordinarie e il commissariamento

Nel 2023, a seguito di segnalazioni riguardo a problematiche nella gestione del monastero, sono state eseguite due visite straordinarie. Questi accertamenti, condotti da un’abbadessa di un altro ordine e dall’abate generale dell’Ordine Cistercense, hanno portato a un’analisi approfondita della situazione. La decisione di intraprendere tali azioni è stata influenzata dall’Istruzione Cor Orans, una direttiva del 2018 approvata da Papa Francesco, che sottolinea l’importanza della vigilanza sui monasteri.

Le conclusioni delle visite hanno reso necessario il commissariamento del monastero, una misura che non deve essere interpretata come punitiva, ma piuttosto come un’opportunità per affrontare criticità che non erano stati in grado di risolvere internamente. È interessante notare come, a seguito di una richiesta di chiarimenti, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata ha revocato il decreto di commissariamento, dando vita a una nuova visita apostolica per meglio comprendere la realtà comunitaria.

Il ruolo della commissaria pontificia

Nel mese di aprile 2025, è stata nominata una monaca esperta come commissaria pontificia del monastero. Questa figura assume una responsabilità significativa nel governo del monastero, garantendo che la gestione rispetti sia le norme interne dell’Ordine che il Diritto Universale. Personalmente, mi ricordo di quando, da giovane, ascoltavo storie di monache che dedicavano la loro vita alla comunità. Oggi, le cose sembrano un po’ più complicate.

La commissaria, per svolgere al meglio il suo ruolo, può avvalersi di collaboratori scelti, il che implica una certa flessibilità nella gestione quotidiana. Questo è fondamentale per affrontare le sfide emerse e creare un ambiente di lavoro più armonioso. E chi non vorrebbe un po’ di pace in un contesto così intensamente spirituale?

Le reazioni delle monache e l’auspicio di un dialogo costruttivo

Un aspetto che non può passare inosservato è il fatto che alcune monache hanno scelto di allontanarsi autonomamente dal monastero, non accettando il nuovo assetto di vigilanza. Questo solleva interrogativi importanti sui rapporti interni e sull’accettazione delle nuove direttive. È triste pensare che in un luogo dedicato alla spiritualità e alla comunità si verifichino tali divisioni, ma come si suol dire, “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.

A dispetto di queste difficoltà, l’Ordine Cistercense ha espresso il desiderio di mantenere un dialogo aperto e costruttivo. La commissaria, infatti, ha dichiarato di essere disponibile a incontrare anche le monache che hanno lasciato il monastero, mostrando un’apertura alla comunicazione che potrebbe portare a una risoluzione positiva della situazione. In momenti come questi, la comunicazione è fondamentale, e spero che ci sia un modo per ricucire i rapporti.

Un futuro incerto ma speranzoso

Insomma, la vicenda del monastero di San Giacomo di Veglia è ancora in evoluzione. I cambiamenti nella governance e le nuove dinamiche all’interno della comunità religiosa offrono spunti di riflessione non solo per chi vive nel monastero, ma anche per chi osserva da fuori. È un momento cruciale, e le scelte fatte ora influenzeranno profondamente il futuro di questa comunità. Come molti sanno, le comunità religiose sono spesso al centro di dibattiti e discussioni, e questa situazione non fa eccezione.

Concludendo, l’auspicio è che si possa trovare un equilibrio che permetta a tutti di vivere serenamente e in armonia, perché in fondo, alla base di ogni comunità dovrebbe esserci il rispetto e la comprensione reciproca. Un pensiero che mi riporta al valore della pazienza e della perseveranza, virtù che tutti noi, in un modo o nell’altro, dovremmo coltivare.

Scritto da AiAdhubMedia

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