Catastrofe ambientale: foreste in pericolo

Le foreste tropicali stanno scomparendo a un ritmo allarmante. Leggi il report per saperne di più.

Immagina un mondo in cui i polmoni della Terra si stanno lentamente spegnendo. Questo è quanto emerge dal drammatico rapporto del 2024, che evidenzia una perdita senza precedenti di foreste tropicali primarie. Gli incendi, amplificati da temperature record, hanno ridotto in cenere 6,7 milioni di ettari di biomi incontaminati. È come se una parte del nostro pianeta stesse soffocando, e non possiamo più ignorarlo. Le statistiche parlano chiaro: secondo Global Forest Watch, la perdita di copertura arborea è aumentata del 5% rispetto al 2023, equivalendo a circa 30 milioni di ettari, un’area grande quanto l’Italia stessa. Ma cosa significa tutto questo per noi, per il futuro del nostro pianeta?

Le foreste tropicali: un tesoro in pericolo

Le foreste tropicali non sono solo un bel panorama da ammirare, ma veri e propri ecosistemi ricchi di biodiversità. Ricordo quando, da ragazzo, ho visitato un parco naturale e mi sono perso tra le meraviglie della natura. Ogni albero, ogni pianta, ospitava una vita unica e affascinante. Ebbene, ora rischiamo di perdere tutto questo. Come sottolineava Papa Francesco nella sua enciclica *Laudato si’*, gli ecosistemi delle foreste tropicali sono complessi e cruciali per la salute del pianeta. Ma, di fronte a incendi e deforestazione, ci troviamo a fronteggiare una vera e propria emergenza ambientale.

Il triste primato dell’Amazzonia

Nel 2024, l’Amazzonia ha tristemente conquistato il primato della maggiore perdita di foreste dal 2016. Il Brasile, in particolare, ha visto il 42% della deforestazione globale avvenire nei suoi confini. E non è solo il Brasile a soffrire: anche la Bolivia ha registrato la perdita di 1,5 milioni di ettari di foresta primaria. È sconfortante pensare che la maggior parte degli incendi siano causati dall’uomo, per fare spazio a coltivazioni di soia, allevamento di bestiame e canna da zucchero. E che dire della Colombia? Qui, l’attività estrattiva illegale e la produzione di cocaina hanno portato a un incremento del 50% nella perdita di patrimonio forestale. Ci troviamo di fronte a un circolo vizioso che va spezzato.

Il Bacino del Congo: una crisi silenziosa

Ma non è solo l’Amazzonia a soffrire: anche il Bacino del Congo sta vivendo un periodo critico. Qui, il mix letale di caldo, siccità, povertà e conflitti ha portato a una devastazione senza precedenti delle foreste. Gli incendi che abbiamo visto nel 2024 non sono stati limitati solo alle foreste tropicali, ma hanno colpito anche quelle boreali. Questo è il primo anno in cui Global Forest Watch ha registrato incendi di così grande portata in entrambe le aree. A volte mi chiedo, ma quanto ancora dobbiamo aspettare prima di agire?

Promesse non mantenute

È interessante notare che, nonostante le promesse fatte da oltre 140 paesi nel 2021 di fermare la perdita di foreste entro il 2030, la situazione è peggiorata. Dei 20 paesi con la maggiore superficie di foresta primaria, ben 17 hanno subito perdite superiori a quelle registrate al momento della firma dell’accordo. Solo Indonesia e Malesia sembrano aver intrapreso un cammino positivo, riducendo le perdite rispettivamente dell’11% e del 13%. Ma cosa succederà se non ci muoviamo in fretta? Ci sono segnali che la comunità internazionale sta iniziando a rendersi conto dell’urgenza della situazione.

Un nuovo incontro: la COP30

Tra il 10 e il 21 novembre, i leader mondiali torneranno a riunirsi per la COP30, la conferenza delle parti delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, che si terrà proprio nell’Amazzonia brasiliana, a Belém. Questa sarà un’opportunità cruciale per le organizzazioni della società civile di chiedere un impegno concreto per fermare la deforestazione. Gli incendi del 2024 hanno emesso 4,1 gigatonnellate di gas serra, un dato allarmante che supera di oltre quattro volte le emissioni generate dai viaggi aerei nel 2023. La perdita delle superfici forestali ha contribuito a un aumento di oltre tre miliardi di tonnellate di CO2, un dato che supera le emissioni dell’India da combustibili fossili. Insomma, il futuro del nostro pianeta dipende dalle scelte che faremo oggi.

Scritto da AiAdhubMedia

Riscoprire la gioia di viaggiare e cucinare in pensione

Il valore delle relazioni intergenerazionali