Il 24 maggio è una data che risuona nel cuore di molti, specialmente per coloro che trovano conforto nella figura di Santa Rita. Quest’anno, Cascia ha visto un’affluenza straordinaria di pellegrini provenienti da ogni angolo del mondo, desiderosi di partecipare alle celebrazioni per i 125 anni dalla canonizzazione della santa, avvenuta nel 1900 per volere di Leone XIII. Le strade di questa piccola cittadina umbra si sono riempite di fede e di storie, di preghiere sussurrate e di speranze condivise. Non è solo un evento religioso, ma una vera e propria festa di comunità, dove le persone si stringono in un abbraccio simbolico, unite dalla devozione verso la loro santa, nota per i miracoli e le intercessioni nei momenti difficili.
Una giornata di preghiera e riflessione
La basilica che custodisce le spoglie di Santa Rita è stata il fulcro di questo evento, con un flusso incessante di visitatori che si sono recati lì per pregare e condividere le proprie esperienze. Da storie di sofferenza a racconti di gioia, ognuno ha portato con sé il proprio bagaglio di emozioni, e non di rado si sono sentiti sussurri di gratitudine per le grazie ricevute. Tra i pellegrini, si potevano vedere volti provenienti da Libano, Stati Uniti, Romania e molte altre nazioni, ognuno con la propria storia di fede da raccontare. È interessante notare come, in un’epoca in cui la tecnologia sembra prevalere su tutto, ci sia ancora un bisogno profondo di spiritualità e connessione umana.
Eventi e approfondimenti storici
Parallelamente alle celebrazioni religiose, il comune di Cascia ha organizzato un’importante tavola rotonda presso la Sala Santa Chiara, dedicata alla cronistoria della canonizzazione di Rita. Omero Sabatini, esperto locale, ha condiviso aneddoti storici che risalgono all’immediato dopomorte della santa, avvenuta il 22 maggio 1457. La sua eredità, infatti, è cominciata molto prima della canonizzazione: già all’epoca, la gente si radunava per rendere omaggio a una donna che ha dedicato la sua vita a Dio e al servizio degli altri. La sua figura ha sempre ispirato, non solo per i miracoli attribuiti a lei, ma anche per la sua umanità, la sua dedizione ai bisognosi, e il suo spirito di perdono.
Miracoli e testimonianze
Durante la tavola rotonda, monsignor Sandro Corradini ha sottolineato come essere santi significhi vivere il Vangelo nella quotidianità, un concetto che Santa Rita ha incarnato perfettamente. Le testimonianze di numerosi fedeli, che hanno raccontato di aver ricevuto grazie tramite la sua intercessione, hanno riempito l’aria di una commovente emozione. Come ha ricordato monsignor Ettore Capra, la storia di Rita è costellata di miracoli, alcuni dei quali sono stati documentati nel corso dei secoli. Queste storie, che si intrecciano con la vita quotidiana dei pellegrini, rendono la celebrazione ancora più significativa.
Una mostra per ricordare la storia
In aggiunta alle celebrazioni religiose, è stata inaugurata una mostra documentaria presso Palazzo Santi, curata dal Cedrav, che ha presentato materiali storici risalenti all’epoca della canonizzazione. Caterina Comino, direttrice del centro, ha messo in luce documenti storici che raccontano la preparazione all’evento del 1900, quando fu creato un comitato per festeggiare la canonizzazione di Rita, con l’organizzazione di liturgie e accoglienza per i pellegrini. La piccola cittadina si mobilitò per onorare la sua santa, un gesto che dimostra quanto possa essere forte il legame tra una comunità e la sua storia.
Riflessioni su fede e comunità
Il 24 maggio a Cascia non è stato solo un giorno di celebrazione, ma una testimonianza vivente di come la fede possa unire le persone, creando un’atmosfera di amore e condivisione. Ricordo quando, da giovane, visitai per la prima volta la basilica e fui colpito dalla forza delle emozioni che si respiravano. È incredibile come, a distanza di anni, quel sentimento di comunità e speranza continui a vivere, rigenerandosi in ogni nuova celebrazione. Santa Rita, con la sua vita esemplare, continua a ispirare generazioni, facendoci ricordare che, anche nei momenti più bui, la luce della fede può guidarci verso la speranza.