Accedere alla pensione di vecchiaia è un passo importante per molti lavoratori, ma non sempre è chiaro quali siano i requisiti necessari. In Italia, la normativa prevede che, per ottenere questo trattamento, sia necessario aver versato almeno venti anni di contributi. Tuttavia, esistono delle deroghe che consentono a determinate categorie di lavoratori di accedere alla pensione con soli quindici anni di contributi. Questo articolo esplorerà in dettaglio le diverse opzioni disponibili, le deroghe Amato e il computo presso la gestione separata.
Requisiti per la pensione di vecchiaia
Per poter richiedere la pensione di vecchiaia, oltre al compimento dell’età minima, è fondamentale avere un minimo di venti anni di contributi. Questa regola, che vale per la maggior parte dei lavoratori iscritti all’INPS, ha però delle eccezioni. Le deroghe Amato, introdotte nel 1992, permettono a specifiche categorie di pensionati di accedere a questo beneficio con soli quindici anni di contributi. Anche se queste deroghe sono state stabilite anni fa, rimangono attive e possono essere utilizzate fino ad oggi, come stabilito dalle circolari INPS.
Le deroghe Amato si suddividono in diverse categorie, tutte destinate a lavoratori che, pur non avendo una lunga carriera contributiva, possono comunque vantare una considerevole anzianità di iscrizione all’INPS. Due di queste deroghe sono ad esaurimento, il che significa che si applicano solo a una platea ristretta di lavoratori, in particolare quelli che hanno cominciato a lavorare molto tempo fa.
Deroghe Amato e computo presso la gestione separata
Oltre alle deroghe Amato, esiste un’altra possibilità per ottenere la pensione di vecchiaia con quindici anni di contributi: il computo presso la gestione separata. Questo metodo consente ai lavoratori di sommare tutti i contributi versati in diverse gestioni previdenziali, trasferendoli nella gestione separata dell’INPS. È importante notare che, per accedere a questa opzione, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici, tra cui il possesso di almeno quindici anni di contributi complessivi.
Va sottolineato che, sebbene il computo permetta di ottenere la pensione di vecchiaia con un minor numero di anni di contributi, l’età per accedere a questo trattamento sarà più alta rispetto a quella prevista per la pensione di vecchiaia ordinaria. Questo aspetto è cruciale da tenere in considerazione per chi stesse valutando di percorrere questa strada.
Chi può richiedere la pensione con 15 anni di contributi?
Numerosi lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia con quindici anni di contributi, a patto che siano iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS o a fondi sostitutivi. Questo include, ad esempio, i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi iscritti ad altri fondi pensione. Per ottenere la pensione ordinaria a 67 anni con quindici anni di contributi, è necessario che questi siano stati accreditati entro il 31 dicembre 1992.
È interessante notare che, per soddisfare questo requisito, valgono anche i contributi figurativi, da riscatto o da ricongiunzione, inclusi quelli accreditati all’estero nei paesi europei o convenzionati con l’Italia. Anche la prosecuzione volontaria dei contributi, a condizione che sia avvenuta prima della scadenza del 1992, consente di accedere alla pensione a 67 anni con quindici anni di versamenti.
I contributi volontari e le loro caratteristiche
I contributi volontari sono versamenti che un lavoratore decide di effettuare autonomamente per coprire periodi in cui non ha un lavoro attivo. Questo è utile per evitare vuoti contributivi e garantire un adeguato trattamento pensionistico. Tali versamenti possono essere effettuati anche dagli iscritti a gestioni speciali come l’ex Enpals.
È importante sapere che l’autorizzazione al versamento di contributi volontari non può essere trasferita a forme sostitutive o esclusive dell’INPS, come nel caso degli iscritti a gestioni esclusive. Ciò significa che un lavoratore che ha iniziato a versare contributi volontari presso l’INPS non potrà trasferire questa autorizzazione ad un altro ente previdenziale.
Le tre deroghe Amato: dettagli e requisiti
Analizzando le tre deroghe Amato, possiamo constatare che queste forniscono opportunità significative per ottenere la pensione con quindici anni di contributi. La prima deroga riguarda i lavoratori che, al momento della domanda, risultano iscritti a specifici fondi pensione. La seconda deroga si applica a chi ha una carriera contributiva che include periodi di lavoro all’estero e la terza è rivolta a particolari categorie di lavoratori, come gli operai agricoli, che hanno un’iscrizione continuativa negli elenchi.
Per beneficiare di queste deroghe, è fondamentale che i contributi accreditati siano considerati validi, inclusi quelli figurativi e da riscatto. Così facendo, il lavoratore può accedere alla pensione a 67 anni, a condizione che soddisfi i criteri richiesti.
Accesso alla pensione per chi non rientra nelle deroghe Amato
Coloro che non rientrano nelle deroghe Amato possono comunque richiedere la pensione di vecchiaia con quindici anni di contributi, ma solo se rispettano i requisiti per il computo presso la gestione separata. Questo significa che chi ha accreditato anche un solo mese di contribuzione presso questa gestione può accedere ai trattamenti pensionistici previsti.
Il computo permette di sommare i contributi provenienti da diversi enti previdenziali, consentendo una maggiore flessibilità nel raggiungimento dei requisiti. Tuttavia, è essenziale verificare che le gestioni coinvolte riconoscano la possibilità di pensione con quindici anni di contributi prima di procedere.
Infine, è bene ricordare che chi non ha versato alcun contributo fino al 31 dicembre 1995 non può avvalersi del computo, ma può comunque ottenere la pensione di vecchiaia a 71 anni con soli cinque anni di contributi, sempre sotto specifiche condizioni.