Come Pio XII ha usato il cinema per comunicare durante la guerra

Scopri come Pio XII ha utilizzato il cinema per comunicare durante la guerra.

Immagina di trovarvi di fronte a due immagini potenti: da un lato, un Papa Pio XII solenne, seduto sulla sua sedia gestatoria, benedicente una folla che lo osserva in reverente silenzio. Dall’altro, lo stesso Pontefice, immerso in una folla grigia, che cerca conforto tra le macerie di Roma durante i bombardamenti. Questi fotogrammi non sono solo un tuffo nella storia, ma un racconto affascinante di come il cinema abbia intrecciato le sue trame con il pontificato di Pio XII, un argomento che finalmente riceve l’attenzione che merita grazie al documentario presentato l’11 giugno 2025.

Un documentario che illumina il passato

Il film, intitolato Il cinema di Pio XII tra guerra e silenzi, è il frutto di un progetto ambizioso, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca e realizzato con la collaborazione di tre importanti università italiane. È un viaggio che esplora le connessioni tra Pio XII e il mondo del cinema, un aspetto fino ad ora trascurato dagli studiosi. Don Dario Viganò, direttore del Centro CAST, ha affermato che l’apertura degli archivi vaticani ha fornito nuovi documenti per esplorare la multifaceted figura di Pio XII.

Il cinema come strumento di comunicazione

La vera rivelazione del documentario è l’analisi di come Pio XII abbia navigato in un’epoca in cui il cinema era il re dei mezzi di comunicazione. Da un lato, il Pontefice utilizzava il grande schermo per disseminare messaggi di speranza e fede, dall’altro si trovava a fronteggiare i segni di una società in rapida secolarizzazione. Viganò ha evidenziato il paradosso di un Papa che, mentre celebrava la globalità della Chiesa, si trovava a dover combattere contro un mondo cinematografico che, a sua volta, metteva in discussione i valori tradizionali.

Momenti salienti del pontificato

Il documentario si concentra su due opere chiave: Pastor Angelicus e Guerra alla Guerra. Il primo è un ritratto intimo di Pio XII, mentre il secondo è un film di denuncia contro la violenza. Ma, come ha osservato Ignazio Ingrao, vaticanista di Tg1 Rai, Guerra alla Guerra non ha avuto il successo sperato, forse a causa di un messaggio troppo didascalico. Al contrario, Pastor Angelicus ha riscosso un grande successo, contribuendo a rafforzare l’immagine di Pio XII nel cuore dei fedeli.

Il potere della gestualità

Ingrao ha anche sottolineato quanto la gestualità di Pio XII fosse perfetta per il cinema. Le sue benedizioni, i gesti aperti e l’atteggiamento compassionevole nei momenti di crisi erano cinematograficamente affascinanti. La differenza tra il suo approccio e quello di regimi totalitari, che usavano il cinema come strumento di propaganda, è stata messa in evidenza: mentre Hitler e Mussolini manipolavano le masse, Pio XII cercava di comunicare la fede e il mistero.

Un ponte tra religione e arte

Il documentario non si limita a esplorare il passato, ma si sofferma anche sul rapporto tra il cinema cattolico del dopoguerra e il neorealismo. Ingrao ha notato che questo connubio mira a mostrare l’impegno della Chiesa nel risollevare le sorti di una popolazione provata dalla guerra. Pio XII, quindi, emerge non solo come figura spirituale, ma come un leader che sapeva utilizzare le nuove tecnologie per avvicinare le persone.

Una figura storica complessa

Il professor Christian Uva dell’Università Roma Tre ha sottolineato che Pio XII è una figura di grande spessore, rappresentando un ponte tra il potere e la massa. Con una narrazione avvincente, il documentario riesce a catturare l’essenza di un Papa che, nonostante le formalità, sapeva immergersi in mezzo alla gente, toccando e venendo toccato. Questo approccio visivo e umano è diventato più familiare con i suoi successori, ma per Pio XII era ancora una novità.

In definitiva, il documentario rappresenta un’opportunità unica per riflettere su come il cinema, un mezzo di comunicazione potente, possa influenzare e riflettere la storia, specialmente in tempi di crisi. Pio XII non era solo un Papa, ma un comunicatore abile e innovativo, capace di utilizzare il grande schermo per trasmettere messaggi di speranza e amore in un’epoca segnata dalla guerra.

Scritto da AiAdhubMedia

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