Il 23 maggio 2025 segna il 33° anniversario della strage di Capaci, un evento che ha segnato profondamente la storia d’Italia. Quell’orribile pomeriggio, un attacco esplosivo condotto da Cosa Nostra ha portato via la vita del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti di scorta. La detonazione di 500 chili di tritolo ha sventrato l’autostrada, ma ha anche lasciato un segno indelebile nella coscienza collettiva dei palermitani e di tutti gli italiani. La strage ha innescato una reazione di indignazione e resistenza civile, un richiamo potente alla legalità e alla giustizia.
Un ricordo che unisce le generazioni
Trentatré anni dopo, la memoria di Falcone e delle altre vittime continua a vivere attraverso eventi commemorativi organizzati da istituzioni, associazioni e dalla società civile. Nonostante il passare del tempo, il messaggio di legalità e giustizia non è mai stato così attuale. Gli studenti, che nel 1992 non erano neppure nati, partecipano attivamente a queste manifestazioni, portando striscioni e disegni, unendo le loro voci a quelle di chi ha lottato contro la mafia.
Ricordo quando, da giovane, partecipai a una di queste manifestazioni. L’aria era carica di emozione e determinazione. Quella sensazione di comunità, di unione per una causa giusta, è qualcosa che rimane nel cuore. E non c’era nulla di più potente che vedere i lenzuoli bianchi stesi sui balconi, simbolo di speranza e resistenza.
L’importanza del Museo del presente
Uno degli eventi principali di quest’anno è la commemorazione presso il ‘Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino’, inaugurato recentemente. Questo museo non è solo un luogo di memoria, ma un simbolo di impegno verso la legalità e la cultura. Padre Sergio Catalano, priore del Convento di San Domenico, ha sottolineato l’importanza di unire la memoria al presente e al futuro. Le opere esposte, come la bicicletta di Paolo Borsellino o la poltrona di Falcone, raccontano storie di vita vissuta, di coraggio e dedizione.
Un impegno che continua
Ogni anno, la Fondazione Falcone organizza eventi e iniziative che coinvolgono giovani e adulti, affinché non venga mai dimenticato il sacrificio di chi ha dato la vita per la giustizia. Maria Falcone, presidente della Fondazione, ha affermato che il museo rappresenta “la vita e il coraggio”, un richiamo continuo a onorare la memoria di Giovanni e Paolo, insieme a tutte le vittime di mafia. È un messaggio chiaro: la lotta per la legalità non si ferma mai, ma si alimenta con l’impegno di tutti noi.
Nell’area intitolata ‘Giardino della Memoria di Capaci’, dove sono stati piantati alberi di ulivo dedicati a ciascuna vittima, si svolgeranno momenti di riflessione e commemorazione. Tina Montinaro, presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici, ha espresso la sua gioia nel vedere l’auto blindata Fiat Croma, simbolo della scorta di Falcone, tornare a Palermo. È un gesto potente, che riporta alla memoria non solo il dolore ma anche l’importanza della memoria collettiva.
Un momento di silenzio per le vittime
Oggi, la questura di Palermo ha organizzato una cerimonia solenne per ricordare le vittime con la deposizione di una corona d’alloro. Questo momento di raccoglimento vuole sottolineare l’importanza del rispetto e della memoria. Nel pomeriggio, un momento di silenzio sarà osservato in via Notarbartolo, proprio nel momento in cui avvenne la strage, un modo per far sentire la presenza di chi non c’è più e per continuare a lottare contro l’indifferenza.
La celebrazione della Messa in suffragio nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon dei siciliani illustri, rappresenta un ulteriore momento di riflessione e preghiera. La figura di Giovanni Falcone continua a ispirare le nuove generazioni: come molti sanno, il suo messaggio rimane vivo e attuale, un invito a non arrendersi mai.