Il divario di aspettativa di vita tra ricchi e poveri
Un dato allarmante emerge da recenti studi: la differenza di aspettativa di vita tra gli anziani più abbienti e quelli più poveri è di circa nove anni. Questo divario, evidenziato da un’analisi del National Council on Aging (NCOA) e dell’Università del Massachusetts, mette in luce come la condizione economica influisca profondamente sulla salute e sulla longevità. Gli over 60 con un reddito annuo inferiore ai 20.000 dollari mostrano tassi di mortalità significativamente più elevati rispetto ai coetanei con redditi superiori ai 120.000 dollari.
Le conseguenze della povertà sulla salute
La povertà non è solo una questione economica, ma ha ripercussioni dirette sulla salute fisica e mentale. Secondo Dario Leosco, presidente della SIGG, le persone con redditi bassi affrontano un maggiore stress cronico, che può portare a infiammazioni sistemiche e a un indebolimento del sistema immunitario. Questi fattori aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Non si tratta solo di vivere meno anni, ma anche di vivere in condizioni di salute precarie.
La situazione in Italia e in Europa
Sebbene i dati provengano dagli Stati Uniti, la situazione non è migliore in Europa, e in particolare in Italia. Secondo l’ISTAT, circa un milione di over 65 vive in condizioni di povertà assoluta. La longevità degli italiani, che è tra le più alte al mondo, è minacciata da un sistema sanitario che sta diventando sempre più privatizzato e inaccessibile per le fasce più deboli della popolazione. Le politiche sanitarie devono essere considerate in un contesto più ampio di giustizia sociale e accesso equo ai servizi.
Investire in equità per migliorare la salute pubblica
Le politiche economiche e sociali devono essere integrate con quelle sanitarie. Investire in equità e welfare non è solo un atto di giustizia, ma rappresenta una strategia efficace per migliorare la salute collettiva. Creare una società più giusta significa garantire che tutti, indipendentemente dal reddito, possano accedere a cure di qualità. La longevità non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto universale, e questo richiede un impegno collettivo per affrontare le disuguaglianze.

