Il governo del Nicaragua chiude altre organizzazioni non profit

Il presidente Ortega revoca lo status legale a diverse ONG, incluso l'Unione dei giornalisti nicaraguensi.

Il Nicaragua sta vivendo un momento di crescente tensione per quanto riguarda le libertà civili, specialmente nel settore delle organizzazioni non governative. Il presidente Daniel Ortega ha deciso di revocare lo status legale a 15 associazioni, tra cui l’Unione dei giornalisti nicaraguensi, un ente che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del paese, essendo stato fondato nel 1979 dopo la rivoluzione sandinista. Questa azione non è un caso isolato, ma rientra in una strategia più ampia del governo di limitare gli spazi di libertà di espressione e associazione.

La campagna di chiusura delle ONG

Con la recente decisione, il numero totale di organizzazioni non governative chiuse dal governo nicaraguense sale a ben 5.670 dal dicembre 2018. Questa campagna di repressione si è intensificata con il passare del tempo, ponendo un serio interrogativo sulle condizioni di libertà nel paese. Il ministero dell’Interno ha giustificato la chiusura di queste associazioni, sostenendo che avrebbero violato le leggi nazionali. Alcuni di questi enti, come l’Unione dei giornalisti, sono stati accusati di non aver presentato rendicontazioni finanziarie secondo le normative vigenti, un’accusa che molti considerano pretestuosa.

Il caso specifico dell’Unione dei giornalisti

In particolare, l’Unione dei giornalisti nicaraguensi ha subito una forte battuta d’arresto. La sua chiusura è stata annunciata con un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, rendendo evidente la volontà del governo di silenziare le voci critiche. La mancanza di trasparenza finanziaria richiesta per il biennio 2023-2024 è stata utilizzata come giustificazione, ma molti esperti e osservatori internazionali sollevano dubbi sulla legittimità di queste accuse. Non si può ignorare il fatto che la libertà di stampa e di associazione è un pilastro fondamentale di qualsiasi democrazia sana.

Altre associazioni colpite

Oltre all’Unione dei giornalisti, altre nove associazioni hanno subito la stessa sorte, tra cui la Fondazione per i progetti comunitari di sviluppo sostenibile e l’ong Terre des Hommes Svizzera. Anche alcune organizzazioni caritative di carattere religioso sono state chiuse. Queste azioni hanno suscitato preoccupazione non solo tra i cittadini nicaraguensi, ma anche tra gli osservatori internazionali e le organizzazioni per i diritti umani. La chiusura di queste associazioni non è solo una questione legale, ma tocca profondamente le vite delle persone che beneficiano dei loro servizi e supporto.

Le conseguenze per la società civile

La continua repressione delle ONG in Nicaragua ha effetti devastanti su tutta la società civile. Le organizzazioni che forniscono supporto a gruppi vulnerabili, come donne, bambini e minoranze, si trovano ora in una posizione insostenibile. Senza il supporto di queste associazioni, molte persone rischiano di perdere accesso a servizi fondamentali. Inoltre, la chiusura di spazi di discussione e confronto limita la possibilità di dialogo e partecipazione civica, creando un clima di paura e sfiducia tra la popolazione.

Un futuro incerto

In un contesto così difficile, rimane da vedere quali saranno i prossimi passi del governo e come reagiranno le forze dell’opposizione e la comunità internazionale. La storia del Nicaragua ha mostrato che la resilienza del popolo nicaraguense è forte, ma l’attuale situazione solleva interrogativi sul futuro della democrazia e dei diritti umani nel paese. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi futuri e rimanere solidali con chi lotta per la libertà e la giustizia.

Scritto da AiAdhubMedia

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