Ogni anno, durante i mesi estivi, le montagne svizzere diventano il teatro di un’iniziativa straordinaria che coinvolge circa 900 volontari. Sono persone che, spinti da una forte motivazione, decidono di dedicare una settimana della loro vita ad aiutare le famiglie contadine in difficoltà. Non è solo un gesto di solidarietà, ma anche un’opportunità per scoprire un modo di vivere completamente diverso, lontano dalla frenesia della vita urbana. Ricordo quando, per la prima volta, ho messo piede in una stalla: l’odore del fieno, il suono degli animali e quel senso di comunità mi hanno colpito profondamente.
Il cuore dell’iniziativa: Caritas Impegno Alpestre
Questa iniziativa è portata avanti da Caritas Impegno Alpestre, che da oltre 40 anni si impegna a garantire supporto ai contadini di montagna. Durante il periodo estivo, le aziende agricole affrontano il momento più intenso dell’anno. Gli agricoltori, spesso sopraffatti dal lavoro e dalle emergenze, trovano nel volontariato una risorsa indispensabile. Ogni settimana, i volontari si dedicano a una varietà di attività: dalla fienagione alla mungitura, dalla produzione di formaggio alle faccende domestiche. Nel 2024, sono state oltre 1132 le settimane di lavoro volontario, un numero che testimonia l’interesse crescente per questa esperienza.
Chi sono i volontari?
I volontari che partecipano a queste attività provengono da contesti diversi, ma un dato colpisce: una su tre è giovane, sotto i 30 anni. Molti di loro provengono da ambienti lavorativi completamente diversi e cercano un’esperienza che li allontani dalla quotidianità. Come spiega Silvano Allenbach, responsabile del programma, “è sempre più diffusa la tendenza a voler dedicare il proprio tempo libero ad attività che abbiano un significato gratificante.” E chi non vorrebbe sentirsi utile, anche solo per una settimana, in un contesto così affascinante?
La realtà del lavoro agricolo
Tuttavia, non bisogna idealizzare la vita in montagna. Allenbach avverte che le giornate sono lunghe e faticose, con lavori manuali intensi, specialmente sui pendii ripidi. Ma questo è anche ciò che rende l’esperienza così autentica e gratificante. Non serve esperienza pregressa nel settore agricolo, ma è fondamentale presentarsi in buona forma fisica e mentale. Le famiglie ospitanti forniscono vitto e alloggio, creando così un legame di reciproca gratitudine. È come se si entrasse a far parte di una grande famiglia, dove il lavoro duro è ripagato dalla bellezza dei paesaggi e dalla semplicità della vita.
Un’opportunità per tutti
Le iscrizioni sono già aperte, e i soggiorni di più settimane sono particolarmente apprezzati. Chi decide di rimanere più a lungo non solo acquisisce sicurezza, ma può anche assumere compiti più complessi, diventando un aiuto ancora più prezioso per le famiglie contadine. Eppure, chi si avvicina a questa esperienza deve essere consapevole delle sfide che comporta. Ma ehi, chi ha paura di sporcarsi le mani e di fare un po’ di fatica? Questa è un’opportunità per mettersi alla prova e, perché no, per scoprire lati di sé che non si conoscevano.
Riflessioni finali
Volontariato in montagna significa anche riscoprire il valore della comunità e della solidarietà. In un’epoca in cui tutto sembra sempre più frenetico e individualista, dedicare del tempo per aiutare chi vive in situazioni difficili è un gesto che fa bene non solo a chi riceve aiuto, ma anche a chi lo offre. Concludo con una riflessione: quante volte ci siamo chiesti se il nostro tempo libero potrebbe essere utilizzato in modo più significativo? Beh, la risposta potrebbe trovarsi proprio tra i campi e le mucche delle nostre belle montagne svizzere.