Immagina di poter contribuire a far crescere l’economia del tuo Paese, semplicemente investendo in piccole e medie imprese. Sembra un sogno, eppure la realtà potrebbe essere a portata di mano grazie a un pacchetto di incentivi fiscali pensato per stimolare l’interesse degli investitori istituzionali. Secondo AssoNext, ci sono idee brillanti per canalizzare oltre 30 miliardi di euro verso le Pmi italiane. Ma come? La risposta si trova nella necessità di disegnare incentivi robusti e concreti.
Un sostegno strategico per le Pmi
Il supporto alle piccole e medie imprese è diventato una priorità sia per il Governo italiano che per l’Unione Europea. In un periodo in cui l’economia globale sembra vacillare, è fondamentale rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. Diverse misure sono state proposte per facilitare l’accesso delle Pmi al mercato dei capitali, un passo essenziale per garantire la loro crescita e sostenibilità. Ricordo quando, durante una riunione comunitaria, si parlava di quanto fosse importante avere un’economia locale forte. Ecco, ora abbiamo l’opportunità di tradurre le parole in azioni concrete.
Il valore del risparmio previdenziale
Negli ultimi anni, il tema del risparmio previdenziale è emerso come uno strumento chiave per lo sviluppo economico. Ma che cosa significa realmente? È semplice: significa sfruttare le risorse accumulate nei fondi pensione e nelle casse previdenziali per investire in imprese italiane. Questo approccio non solo potrebbe aumentare la liquidità disponibile per le Pmi, ma anche garantire un ritorno economico a lungo termine per i risparmiatori. In molte audizioni, come riportato da esperti del settore, è emersa l’opportunità di orientare una parte significativa di queste risorse verso il nostro mercato interno.
Proposte concrete per il futuro
Lukas Plattner, un esperto in materia, ha sottolineato l’importanza di introdurre incentivi fiscali mirati. La fiscalità di scopo potrebbe rendere più attrattivo l’investimento in asset domestici. Attualmente, il regime italiano offre esenzioni parziali sui rendimenti per investimenti in imprese italiane, ma l’impatto è stato modesto. Il 10% dell’attivo del fondo può essere esentato, ma con una detenzione minima di cinque anni. È qui che si può fare di più. Le proposte di AssoNext potrebbero non solo stimolare gli investimenti, ma anche coinvolgere i datori di lavoro nel promuovere un ambiente favorevole all’allocazione di capitali verso il tessuto produttivo.
Una revisione necessaria del regime fiscale
Per dare una vera spinta a questo processo, è necessaria una revisione complessiva del regime fiscale applicabile alla previdenza complementare. Adottare un modello come l’europeo EET (Esenzione della contribuzione — Esenzione dei rendimenti — Tassazione delle prestazioni) potrebbe massimizzare l’efficacia allocativa del risparmio previdenziale. In questo modo, non solo si incentiverebbe il risparmio, ma si favorirebbe anche un circolo virtuoso di investimenti nel mercato interno. Personalmente, credo che un cambiamento di questo tipo possa avere effetti positivi non solo sulle Pmi, ma sull’intero sistema economico nazionale.
Guardando al futuro
In un contesto di incertezze economiche, è fondamentale agire. Le misure proposte, se attuate, potrebbero davvero cambiare il volto delle Pmi italiane. Le opportunità di investimento non mancano, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti. La prossima volta che ascolterai parlare di incentivi fiscali, chiediti: come posso contribuire a questa crescita? Forse è l’occasione giusta per investire nel futuro delle nostre piccole imprese. E, chissà, magari un giorno i tuoi nipoti potranno raccontare con orgoglio di come i loro nonni hanno contribuito a scrivere una nuova pagina della storia economica italiana.