Un nuovo capitolo si apre nel controverso caso di Andrea Sempio, con notizie che hanno rapidamente catturato l’attenzione dei media. Le recenti perquisizioni hanno coinvolto non solo il diretto interessato, ma anche familiari e un ex procuratore, Mario Venditti, attualmente presidente del Casinò di Campione. Al centro delle indagini ci sono gravi accuse di corruzione in atti giudiziari, supportate da documenti manoscritti, intercettazioni telefoniche e movimenti di denaro sospetti.
Dettagli delle indagini e il caso Venditti
Le autorità hanno concentrato la loro attenzione su un documento sequestrato a maggio presso l’abitazione dei genitori di Sempio. Su questo foglio è riportata una frase che ha suscitato scalpore: “Venditti gip archivia per 20-30 euro”. Gli inquirenti ritengono che queste cifre, seppur basse, possano nascondere significati ben più inquietanti. L’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha tentato di minimizzare la questione, suggerendo che sarà necessaria una perizia calligrafica per attribuire quei messaggi a qualcuno. Inoltre, ha evidenziato come le somme indicate siano troppo esigue per giustificare un’accusa di corruzione di tale entità.
Movimenti finanziari sospetti
Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato flussi di denaro significativamente più elevati. Si tratta di circa 40.000 euro trasferiti dalle zie di Sempio nel 2016, attraverso percorsi finanziari che coinvolgono diversi membri della famiglia. Secondo le accuse, questa somma sarebbe stata destinata a corrompere Venditti, il quale gestiva il fascicolo su Sempio, archiviato successivamente.
Le perquisizioni e gli sviluppi recenti
Le operazioni di perquisizione hanno interessato non solo l’abitazione di Sempio e dei suoi genitori, ma si sono estese anche a quelle di zii e due ex carabinieri della polizia giudiziaria, attualmente in pensione. Un elemento di particolare rilevanza è rappresentato dall’abitazione di Venditti. Questo susseguirsi di eventi ha messo in luce presunti contatti tra Sempio e alcuni investigatori, sollevando interrogativi su possibili complicità.
Intercettazioni e preparazione agli interrogatori
Le intercettazioni tra Sempio e suo padre, Giuseppe, hanno messo in luce conversazioni preoccupanti. In una di queste, il padre rassicura il figlio, affermando di non preoccuparsi: “Ti chiederà solo le cose depositate, se ti fa domande strane, dì che non ricordi”. Questa preparazione anticipata alle domande delle autorità ha sollevato dubbi sull’integrità delle dichiarazioni fornite da Sempio durante l’interrogatorio.
Un caso che continua a far discutere
Le nuove scoperte rappresentano un significativo cambiamento rispetto a quanto stabilito otto anni fa, quando la procura generale di Milano aveva escluso Sempio come possibile autore dell’omicidio di Chiara Poggi. Allora, i magistrati avevano sottolineato come la dinamica del crimine e la scena del delitto suggerissero un legame emotivo profondo con la vittima, un aspetto che non si adattava al profilo di Sempio.
Recentemente, il riemergere di prove e testimonianze ha messo in discussione le certezze precedenti. Sempio torna a occupare il centro della cronaca giudiziaria, in un caso che, a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, continua a suscitare l’interesse degli inquirenti e dell’opinione pubblica.