Immagina di trovarti a un incrocio, con diverse strade davanti a te, ma nessuna che sembri familiare. Questo è spesso il caso di chi vive in condizioni di disagio sociale, economico e lavorativo. Ma oggi, una nuova iniziativa dell’Inps, intitolata “Inps in rete per l’inclusione”, è qui per fare la differenza, portando una ventata di speranza e supporto a chi ne ha più bisogno. Presentata a Roma, questa iniziativa coinvolge diverse realtà come Anci, Caritas Italiana, la Comunità di Sant’Egidio e la Croce Rossa, unite per un obiettivo comune: l’inclusione.
Un’inclusione che va oltre le parole
“Inclusione non è uno slogan”, ha affermato Gabriele Fava, presidente dell’Inps. La sua affermazione risuona come un mantra, una sorta di bussola per orientare ogni decisione. Pensiamo a quante persone non hanno idea di avere diritto a servizi o prestazioni. È un po’ come scoprire di avere un biglietto vincente in tasca e non saperlo! Il progetto mira a raggiungere chi si sente smarrito, a chi ha bisogno di una mano e non sa a chi rivolgersi. Tra di loro, ci sono donne vittime di violenza, persone emarginate e tanti altri che meritano una seconda possibilità.
Il welfare come investimento per il futuro
Fava ha sottolineato che un welfare inclusivo non è solo un dovere etico, ma un investimento strategico per il futuro del Paese. “Non lasciare indietro nessuno” è il mantra che guida questo progetto. E in un momento storico così delicato, dove il rischio di povertà è in aumento, l’Inps si propone come un faro di speranza. La collaborazione con Anci, Caritas, Croce Rossa e Comunità di Sant’Egidio rappresenta una catena di solidarietà che non si è mai spezzata, nemmeno nei momenti più difficili.
Verso un reinserimento attivo
Un aspetto innovativo del progetto è il coinvolgimento della popolazione carceraria. Infatti, è stato presentato un protocollo per facilitare l’inclusione sociale dei detenuti, un passo importante per garantire che anche chi ha sbagliato possa avere una seconda chance. Dal 2019, con “Inps per tutti”, l’istituto ha creato isole di accoglienza per avvicinare le persone vulnerabili ai servizi previdenziali. È un po’ come avere un amico che ti indica la strada giusta quando sei in difficoltà.
Resilienza e crescita durante le sfide
Nonostante le difficoltà portate dalla pandemia, il progetto ha saputo adattarsi e persino crescere. Nel 2021, grazie a un accordo con i partner, l’Inps ha ampliato la sua rete di aiuto, raggiungendo oltre 5.400 persone nel 2024, il che è un risultato non da poco! Chi ha bisogno di assistenza ha potuto ricevere consulenze personalizzate e prestazioni concrete, come il Reddito di libertà e l’Assegno unico universale. Queste iniziative stanno contribuendo a costruire un sistema di welfare che si avvicina sempre di più alle reali esigenze di chi è in difficoltà.
Un questionario per l’inclusione
Ma non finisce qui! Un elemento innovativo di questa iniziativa è il questionario “Inps in Rete”. Si tratta di uno strumento interattivo che aiuta a valutare i bisogni di ciascuna persona, facilitando l’accesso alle prestazioni e promuovendo un welfare partecipativo. È come avere una mappa personalizzata per orientarsi nel labirinto dei servizi disponibili. L’Inps si impegna a continuare su questa strada, lavorando con entusiasmo per garantire che ogni voce venga ascoltata e ogni storia abbia la sua possibilità di riscatto.