Intossicazione da cannabis in un bambino di 4 anni: zio arrestato per negligenza

Un caso inquietante di intossicazione da cannabis ha coinvolto un bambino di 4 anni e suo zio, arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti. L'incidente solleva preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza dei minori e alla responsabilità degli adulti nel prevenire l'accesso alle sostanze illegali.

Un episodio preoccupante ha avuto luogo ad Arezzo, dove un bambino di appena quattro anni è stato portato in Pronto Soccorso dopo aver assunto biscotti contenenti cannabis. La situazione si è rivelata grave, portando all’arresto dello zio del piccolo, il quale aveva preparato i dolcetti.

Il bambino, dopo aver mangiato i biscotti rinvenuti nella dispensa della casa dei nonni, è svenuto e ha perso conoscenza, causando panico tra i familiari. La madre, allarmata, ha immediatamente contattato i servizi di emergenza, i quali hanno trasportato il piccolo all’ospedale San Donato.

Indagini e scoperte della polizia

Giunti in ospedale, i medici hanno svolto esami che hanno rivelato una significativa presenza di cannabis nel sangue e nelle urine del giovane paziente. L’analisi ha spinto le autorità a contattare la Squadra Mobile della Questura di Arezzo per avviare un’indagine più approfondita.

Le indagini hanno portato gli agenti a sospettare dello zio del bambino, un uomo di cui si conoscevano precedenti segnalazioni per uso di sostanze stupefacenti. Dopo aver ottenuto un mandato, gli agenti si sono recati a perquisire l’abitazione dell’indagato, scoprendo un vero e proprio laboratorio per la coltivazione di cannabis.

La serra illegale

Nel retro della casa, i poliziotti hanno trovato una serra professionale completa di lampade, ventilatori e prodotti chimici adatti alla coltivazione di piante di cannabis. Inoltre, sono stati sequestrati circa 600 grammi di sostanza stupefacente già trattata e pronta per l’uso, lasciando poco spazio a dubbi sulla colpevolezza dell’indagato.

Il sequestro dei biscotti

Durante la perquisizione, gli agenti hanno anche rinvenuto un congelatore contenente i biscotti alla cannabis che il bambino aveva consumato. In totale, sono stati trovati 20 biscotti dal peso complessivo di 500 grammi. Questi sono stati immediatamente posti sotto sequestro per ulteriori analisi di laboratorio.

Successivamente, lo zio è stato accompagnato presso la Questura per ulteriori interrogatori. Dopo aver ascoltato il Pubblico Ministero, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione, coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti ai sensi dell’articolo 73 del D.P.R. 309/1990.

Le conseguenze legali

Oltre all’accusa principale, lo zio è stato anche denunciato per lesioni personali colpose a seguito dell’intossicazione del nipote. Durante l’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi di recente, il giudice ha confermato l’arresto, rinviando il caso per ulteriori sviluppi legali.

Il piccolo, fortunatamente, si sta riprendendo e sta ricevendo le cure necessarie per affrontare le conseguenze di questa spiacevole esperienza. Tuttavia, l’episodio mette in luce la problematica della cannabis e dei suoi effetti, specialmente quando è accessibile in modo non controllato.

Riflessioni sull’episodio

Questo caso solleva interrogativi significativi riguardo alla responsabilità degli adulti nella custodia di sostanze potenzialmente pericolose, specialmente in presenza di minori. La storia del bambino di Arezzo ricorda a tutti l’importanza di una vigilanza costante e della consapevolezza sui rischi associati all’uso di sostanze stupefacenti.

Il bambino, dopo aver mangiato i biscotti rinvenuti nella dispensa della casa dei nonni, è svenuto e ha perso conoscenza, causando panico tra i familiari. La madre, allarmata, ha immediatamente contattato i servizi di emergenza, i quali hanno trasportato il piccolo all’ospedale San Donato.0

Scritto da AiAdhubMedia

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