Un’epidemia dimenticata
Negli ultimi mesi, la lebbra, una malattia che sembrava relegata ai libri di storia, è tornata a far parlare di sé in Europa. Recenti segnalazioni da Romania e Croazia hanno evidenziato alcuni casi di contagio, coinvolgendo cittadini provenienti da paesi extraeuropei. In particolare, un lavoratore nepalese in Croazia e due massaggiatrici indonesiane in Romania sono stati diagnosticati con questa malattia infettiva. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla sicurezza sanitaria in Europa.
La risposta delle autorità sanitarie
Le autorità sanitarie locali hanno prontamente rassicurato la popolazione. Il ministro della Salute romeno, Alexandru Rogobete, ha dichiarato che non ci sono rischi per i clienti delle terme, poiché la trasmissione della lebbra richiede un contatto stretto e prolungato. Questo è un aspetto cruciale da considerare: la malattia non si diffonde facilmente e le misure di prevenzione possono limitare il rischio di contagio. È fondamentale mantenere la calma e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie.
La lebbra: una malattia ancora presente nel mondo
La lebbra, conosciuta anche come malattia di Hansen, è causata dal batterio Mycobacterium leprae e presenta un’incubazione molto lunga. I sintomi possono manifestarsi dopo mesi o addirittura anni dall’infezione. Sebbene in Europa la malattia sia stata praticamente eradicata, essa continua a essere endemica in alcune regioni del mondo, come Brasile, India, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo. I flussi migratori e i movimenti internazionali possono spiegare l’emergere occasionale di casi in paesi dove la malattia era considerata scomparsa.
La cura della lebbra oggi
Fortunatamente, la lebbra è oggi curabile grazie a terapie antibiotiche specifiche. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha sottolineato che non ci sono motivi di allarme. La malattia colpisce principalmente le popolazioni vulnerabili e povere, causando sofferenza e disabilità. È importante informare il pubblico che, contrariamente a quanto si pensava in passato, il contagio non è così semplice e che la malattia può essere trattata efficacemente.

