L’ascensione del Signore rappresenta un momento cruciale nella vita della Chiesa, un evento che non solo segna la conclusione della vita terrena di Gesù, ma anche l’inizio di una nuova era per i suoi discepoli. Come narrato nel Vangelo di Luca, dopo aver benedetto i suoi seguaci, Gesù viene portato in cielo, lasciando dietro di sé un messaggio di speranza e gioia. Questo episodio, celebrato a quaranta giorni dalla Pasqua, è un invito alla riflessione e alla celebrazione della presenza continua di Cristo nella vita dei credenti.
Il racconto dell’ascensione nella tradizione cristiana
Nel Vangelo di Luca (Lc 24, 50-53), si racconta di come Gesù, dopo aver condiviso momenti preziosi con i suoi discepoli, si allontani da loro per ascendere al cielo. Questo evento è descritto con grande intensità, con i discepoli che tornano a Gerusalemme pieni di gioia e lodando Dio. La festa dell’ascensione è stata celebrata fin dal IV secolo e rappresenta un momento di grande significato spirituale, poiché segna l’unione definitiva di Gesù con Dio Padre.
L’arte che rappresenta l’ascensione
Un’importante rappresentazione di questo evento è la xilografia di Ligny, realizzata su disegno di Gustave Doré, un artista noto per le sue illustrazioni della Divina Commedia di Dante. In questa opera, Cristo è avvolto da una luce intensa, simbolo della sua divinità, mentre gli apostoli, colpiti dal mistero, osservano con espressioni di stupore e meraviglia. L’immagine trasmette un senso di sacralità e invita alla contemplazione di un momento che, pur essendo di separazione, è anche di grande gioia per la presenza perpetua di Cristo tra i suoi seguaci.
Il messaggio di Benedetto XVI sull’ascensione
Nel 2009, durante la Solennità dell’Ascensione, Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza di questo mistero per la vita della Chiesa. Egli ha affermato che la Chiesa non è nata per supplire all’assenza di Gesù, ma per testimoniare la sua presenza gloriosa attraverso lo Spirito. La missione della Chiesa, quindi, è quella di proclamare la presenza di Cristo nel mondo, un messaggio di speranza e di amore che continua a risonare nei cuori dei fedeli.
Una celebrazione piena di significato
Festeggiare l’ascensione implica un momento di riflessione profonda. La gioia dei discepoli, che tornano al tempio lodando Dio, ci ricorda che anche noi siamo chiamati a vivere nella certezza che, sebbene Gesù non sia più visibile, la sua presenza è viva e attiva nella nostra vita quotidiana. Questa festività ci invita a rinnovare la nostra fede e a riconoscere i segni della sua presenza attiva nel mondo.
Riflessioni finali sull’ascensione
In conclusione, l’ascensione del Signore è un evento che va oltre la semplice partenza di Gesù. È un invito a riconoscere la sua presenza continua nella nostra vita e nella comunità. Celebrando questo giorno, ricordiamo che, come i discepoli, siamo chiamati a tornare al tempio, a lodare Dio e a vivere con la gioia di sapere che Cristo è con noi, anche se non lo vediamo fisicamente. La sua luce continua a guidarci, e la sua presenza ci sprona ad essere testimoni del suo amore nel mondo.