Laudato si’ e l’ecumenismo: un impegno condiviso per il creato

Un viaggio attraverso le parole di Papa Francesco e Bartolomeo sull'importanza della cura del creato.

In un mondo che sembra correre verso l’ignoto, le parole di Papa Francesco in “Laudato si’” risuonano come un richiamo all’unità e alla responsabilità. L’enciclica, dedicata alla cura della nostra Casa comune, non si limita a parlare ai credenti cattolici, ma si rivolge a tutte le fedi, sottolineando come la salvaguardia dell’ambiente sia un imperativo condiviso. Chi avrebbe mai pensato che il patriarca ecumenico Bartolomeo, con il suo fervente impegno per l’ecologia, potesse diventare un alleato così importante per il Papa? Eppure, il loro cammino comune è ricco di significato e di speranza.

L’influenza di Bartolomeo nella Laudato si’

Un aspetto cruciale dell’enciclica è l’enfasi sul contributo del patriarca Bartolomeo. Le sue sollecitazioni a riflettere sulla distruzione della natura come un peccato contro Dio hanno trovato spazio nei pensieri di Francesco. È interessante notare come Bartolomeo parli di “crimine contro la natura”. Davvero, le sue parole ci invitano a considerare le conseguenze delle nostre azioni quotidiane. Ricordo quando, in una discussione con un amico, mi ha detto che ogni volta che gettiamo via un plastica, in realtà stiamo affondando un pezzo della nostra stessa casa. E ha ragione! L’enciclica invita a intraprendere stili di vita rispettosi, ma è più di una semplice esortazione: è una chiamata all’azione.

La riflessione ortodossa e l’ecologia

Durante una lectio magistralis tenuta a Caserta, Bartolomeo ha approfondito il concetto di “uomo eucaristico”, una figura che trasfigura se stessa per trasfigurare il mondo. Questo modo di vedere le cose ci mostra come ogni azione quotidiana, dalla scelta di un prodotto all’altra, possa riflettere una cura profonda per il creato. Eppure, non è solo questione di parole. La teologia ortodossa, che spesso si concentra sulla salvezza attraverso il rapporto con Dio, ci ricorda che la nostra relazione con l’ambiente è parte integrante di questa salvezza. La salvezza, quindi, non è solo personale, ma anche collettiva e planetaria. Ciò che facciamo al nostro ambiente, lo facciamo anche a noi stessi.

Il cambiamento climatico: un impegno ecumenico

Se c’è un tema che ha unito le varie denominazioni cristiane, è proprio quello del cambiamento climatico. Non è un caso se il 1° settembre 1989 è stato scelto come giornata di preghiera per la cura del creato. Questa data, proposta dal patriarca Demetrio, ha segnato l’inizio di un dialogo ecumenico che abbraccia tutte le fedi. L’idea che la preghiera possa spingere all’azione è un concetto potente. Infatti, la celebrazione di un “Tempo per il Creato” rappresenta un modo per unire le forze nella lotta per la protezione dell’ambiente. Come molti sanno, la storia ha dimostrato che le azioni collettive possono portare a cambiamenti significativi.

Attività delle Chiese per il Creato

È affascinante notare come la Comunione anglicana, insieme ad altre tradizioni protestanti, abbia preso seriamente in mano la questione ecologica. La creazione dell’Anglican Communion Environmental Network è un chiaro esempio di come le chiese possano lavorare insieme per un obiettivo comune. Non si tratta solo di predicare, ma di agire. Iniziative come The Communion Forest, che invita a piantare e proteggere, sono un segno tangibile che la fede può tradursi in azioni concrete. E chi ha detto che la fede non possa essere accompagnata da un buon gesto pratico? È la combinazione perfetta di spiritualità e responsabilità.

Riflessioni sull’Amazzonia

L’Amazzonia rappresenta una delle regioni più vulnerabili della nostra terra. La crisi ecologica che la investe è un grido d’allerta per tutti noi. Ricordo il VI Simposio su religione, scienza e ambiente a Manaus, dove l’incontro tra religione e conservazione ha dato vita a un forte appello a proteggere questa “Oceano verde”. L’idea che i popoli indigeni siano i custodi della diversità biologica è un concetto che dovremmo tenere sempre a mente. La loro saggezza e conoscenza del territorio sono risorse inestimabili. Non possiamo permettere che l’avidità e l’ignoranza prevalgano.

Un futuro condiviso per la cura del creato

In un mondo dove le sfide ecologiche sembrano insormontabili, la collaborazione tra diverse fedi offre una luce di speranza. Bartolomeo, Francesco e tanti altri leader spirituali non stanno solo parlando; stanno agendo, unendo le forze per un futuro più sostenibile. La sfida è grande, ma la determinazione è ancora più grande. Come diceva un vecchio adagio, “l’unione fa la forza”, e mai come in questo caso è vero. Lavorare insieme per la cura del creato non è solo un dovere, ma un privilegio. E tu, cosa ne pensi? È tempo di alzare la voce e unirci in questa causa. Non dimentichiamo: ogni piccolo gesto conta.

Scritto da AiAdhubMedia

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