La storia di Lauretta è un esempio straordinario di come il volontariato possa trasformare non solo la vita di chi riceve aiuto, ma anche quella di chi offre supporto. Nata nel 1945 ad Ancona, Lauretta ha vissuto un’esistenza ricca di sfide e successi, ma è stata la sua scelta di dedicarsi agli altri che ha realmente cambiato il suo percorso. Dopo una lunga carriera in fabbrica e un periodo di solitudine, ha trovato nella Casa della Carità un nuovo scopo, diventando una figura di riferimento per molti anziani del quartiere. La sua storia ci invita a riflettere sull’importanza delle comunità e sul valore inestimabile delle relazioni umane.
Un’infanzia e una carriera che plasmano il futuro
Lauretta è cresciuta in una famiglia di lavoratori, con il padre impiegato nella storica azienda Innocenti, famosa per la produzione della Lambretta. A soli 15 anni, inizia a lavorare in una fabbrica di componenti elettrici, dove rimarrà per oltre trent’anni. Questa esperienza l’ha formata, ma quando l’azienda decide di trasferire la produzione, Lauretta si trova a dover affrontare una nuova fase della sua vita. A 50 anni, dopo aver versato i contributi necessari, decide di andare in pensione, ma la solitudine inizia a farsi sentire. Senza un lavoro e senza una famiglia, si sente persa e in cerca di uno scopo. Hai mai provato quella sensazione di vuoto dopo una lunga carriera?
Nel 1998, la vita di Lauretta prende una nuova direzione quando alcune amiche la invitano a unirsi come volontaria alla CISL. La sua personalità solare e il desiderio di interagire con gli altri la portano a scoprire la gioia di aiutare chi ha bisogno. Questa esperienza le apre le porte della Casa della Carità, dove inizia un percorso che cambierà non solo la sua vita, ma anche quella di molti anziani.
Il volontariato: un nuovo inizio
Entrando nella Casa della Carità come volontaria, Lauretta si dedica con passione agli anziani, diventando ben presto un punto di riferimento per tutti. Il suo entusiasmo e la sua dedizione sono contagiosi, rendendo ogni incontro un momento speciale. La Casa non è solo un luogo di attività, ma diventa una vera e propria famiglia per Lauretta. La sua disponibilità a occuparsi di qualsiasi necessità, dal supporto ai bambini in vacanza alla preparazione dei pasti per le gite, dimostra quanto sia profondo il suo legame con la comunità.
Per oltre 16 anni, Lauretta continua a essere attiva, dedicando il suo tempo e le sue energie a chi ha bisogno. Tuttavia, nel 2020, la pandemia segna un brusco stop. La chiusura delle attività la costringe a ritirarsi, ma la sua resilienza si rivela fondamentale. Anche durante i momenti più bui, la Casa della Carità rimane al suo fianco, grazie alle videochiamate quotidiane degli operatori, che le fanno sentire la loro presenza e il loro affetto. Chi di noi non ha mai cercato conforto in un semplice gesto di affetto?
Una nuova vita dopo la pandemia
Lauretta affronta un momento difficile quando si ammala di Covid, trascorrendo due mesi in ospedale. Questo periodo segna un cambiamento radicale nella sua vita. Dopo la riabilitazione, non riesce più a tornare alle sue attività di volontariato. Tuttavia, la Casa della Carità non la abbandona: Doudou, uno degli operatori, le offre la possibilità di diventare parte del gruppo anziani, non più come volontaria, ma come ospite. Lauretta accetta con gioia, riconoscendo che i suoi “vecchietti” sono diventati la sua seconda famiglia.
Oggi, Lauretta continua a frequentare la Casa della Carità, dove ogni mercoledì e venerdì si ritrova con gli amici. Sebbene la sua autonomia sia stata ridotta, il suo spirito e la sua voglia di vivere restano intatti. La sua storia è un potente promemoria dell’importanza delle comunità e di come, anche nei momenti di difficoltà, la connessione umana possa offrire sostegno e amore. Hai mai pensato a quanto può essere prezioso il legame con gli altri?