Legge di bilancio 2024: le sfide tra pensioni e fisco

Il governo si prepara a una manovra complessa tra pensioni, Tfr e fisco.

Introduzione alla legge di bilancio 2024

Con l’arrivo dell’estate, il Parlamento italiano si prepara a una pausa, ma i partiti politici e il governo sono già al lavoro per definire la Legge di Bilancio 2024. Quest’anno, il dibattito si concentra su temi cruciali come salari, contratti, tasse e pensioni, con un’attenzione particolare al Trattamento di Fine Rapporto (Tfr). La situazione è ulteriormente complicata dalla concomitanza della manovra con la campagna elettorale per le regionali, creando opportunità per la maggioranza di rafforzare il proprio consenso.

Le proposte sul tavolo

Le proposte in discussione includono misure per le banche, già coinvolte in riforme approvate lo scorso anno, ma il cuore della discussione rimane focalizzato su previdenza e Tfr. Dopo il fallimento delle precedenti misure come la Quota 103, il governo sta valutando nuove soluzioni per facilitare l’uscita anticipata dal lavoro. La Lega, in particolare, sta spingendo per una nuova rottamazione delle pensioni, proponendo di bloccare l’aumento dell’età pensionabile e di consentire l’uscita a 64 anni.

Il ruolo del Tfr nella previdenza

Una proposta controversa è quella del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che suggerisce di permettere ai lavoratori di andare in pensione a 64 anni utilizzando il Tfr accumulato, rinunciando così alla liquidazione. Secondo Durigon, il trasferimento del Tfr all’Inps potrebbe generare una rendita utile per aumentare gli assegni pensionistici e coprire i costi dell’assistenza a lungo termine, un tema sempre più rilevante in una società che invecchia. Tuttavia, l’opposizione avverte che il Tfr è un patrimonio dei lavoratori e non deve essere gestito dal governo.

Le priorità fiscali di Forza Italia

Forza Italia, dal canto suo, sta concentrando le proprie energie su questioni fiscali e salariali, ponendo come priorità la riduzione dell’Irpef e la detassazione di straordinari, premi di produzione e lavoro festivo. Inoltre, è previsto un incentivo fiscale per i rinnovi contrattuali. Tuttavia, le decisioni finali dovranno attendere, poiché il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, interverrà pubblicamente solo il 7 settembre, mentre si attendono i dati sulle entrate fiscali di luglio, che saranno fondamentali per le previsioni.

Scritto da Redazione

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