L’elezione di Gregorio X: un Conclave da record

Un viaggio nella storia del Conclave di Viterbo, dove nel 1271 fu eletto Gregorio X dopo un'attesa di 33 mesi.

Il Conclave di Viterbo: un’attesa storica

La storia dell’elezione papale di Gregorio X è segnata da un’attesa record di 33 mesi, la più lunga mai registrata. Questo evento si svolse a Viterbo, una città della regione laziale, dal 29 novembre 1268 al 1° settembre 1271. La situazione si complicò dopo la morte di Papa Clemente IV, con ben 20 cardinali riuniti per scegliere il nuovo Pontefice. Tuttavia, la divisione tra due fazioni – quella francese e quella italiana – portò a un vero e proprio stallo, rendendo l’elezione estremamente difficile.

Le tensioni tra le fazioni cardinalizie

Durante il Conclave, le tensioni tra i cardinali aumentarono rapidamente. La fazione francese, composta da cardinali nominati da Urbano IV, si oppose a quella italiana, che aveva il potere di bloccare l’elezione del candidato avversario. Questa situazione portò a misure drastiche da parte dei cittadini di Viterbo, che imprigionarono i cardinali nel palazzo pontificio per costringerli a prendere una decisione. Nel tentativo di forzare la mano ai porporati, i viterbesi arrivarono a tagliare i viveri e a scoperchiare il tetto del palazzo.

La soluzione del compromesso

Con la diminuzione del numero dei cardinali elettori, il gruppo si trovò a dover trovare una soluzione. Alla fine, si giunse a un compromesso: sei cardinali furono eletti per concordare un candidato accettabile per tutti. Questo approccio portò, finalmente, all’elezione di Tebaldo Visconti, un arcidiacono con una forte reputazione e legami con santi illustri come Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio.

Un Pontefice con una visione

Il 1° settembre 1271, dopo un lungo periodo di stallo, Tebaldo Visconti fu eletto Papa con il nome di Gregorio X. Arrivò a Viterbo dopo aver accolto l’elezione, e la sua incoronazione avvenne a Roma nel marzo 1272. Sebbene non avesse esperienza nella Curia, Gregorio X si dimostrò un leader capace, desideroso di unire i cardinali sotto un’unica visione e di affrontare le sfide politiche del suo tempo.

Riforme e nuove norme per il Conclave

La sua esperienza durante il lungo Conclave influenzò profondamente Gregorio X, che si dedicò a riformare le modalità di elezione del Papa. La Costituzione Ubi Periculum, promulgata nel 1274, introdusse il termine «Conclave» e stabilì norme rigorose per evitare che simili situazioni di stallo si ripetessero. Tra le nuove regole, vi era l’obbligo di ridurre i pasti dei cardinali in caso di ritardo nell’elezione.

Le norme di Ubi Periculum e Universi Dominici Gregis

La legislazione curiale si è evoluta nel tempo, ma molte delle norme stabilite in Ubi Periculum sono ancora valide oggi, come quelle contenute nella più recente Costituzione Universi Dominici Gregis. Entrambi i documenti mirano a garantire che l’elezione del Papa avvenga in modo ordinato e rispettoso, mantenendo l’attenzione sulla preghiera e sull’umiltà da parte dei cardinali.

Un messaggio per i cardinali contemporanei

In un’epoca in cui l’elezione di un nuovo Papa può ancora essere segnata da tensioni e divisioni, le parole dei padri conciliari rimangono un monito: i cardinali devono riflettere attentamente sul loro compito, cercando sempre il bene della Chiesa e dell’unità. La storia, come ci ricorda Marco Maiorino, è una guida preziosa per le decisioni che si devono prendere.

Scritto da AiAdhubMedia

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