Nell’aria di Lourdes si respira un senso di unità e speranza: quindicimila militari, giunti da ben 40 paesi, si sono riuniti per il Pellegrinaggio Militare Internazionale (PMI), un evento che si tiene in questa affascinante località da 65 anni. Questo pellegrinaggio non è solo un incontro di uomini e donne in uniforme, ma un simbolo profondo di pace e riconciliazione in un periodo tanto fragile per il nostro pianeta. Un atto collettivo che, come riportato dall’Ordinariato Militare per l’Italia, parla di una comunità che, con umiltà, chiede un futuro migliore per tutti.
La forza di un pellegrinaggio simbolico
Il tema di quest’anno, “Militari pellegrini di speranza”, non è solo uno slogan ma un vero e proprio richiamo a un impegno. La luce dell’inizio del pontificato di Papa Leone XIV, che esortava i cristiani a diffondere speranza anche nei luoghi più segnati dal dolore e dal conflitto, ha dato il tono a questo pellegrinaggio. La delegazione italiana, composta da 4.000 soldati, tra cui molti giovani delle scuole militari, ha partecipato con entusiasmo, guidata per la prima volta dal nuovo Ordinario Militare, monsignor Gian Franco Saba. La presenza di oltre 80 cappellani militari ha arricchito ulteriormente l’esperienza, portando una dimensione spirituale che ha toccato i cuori di tutti i partecipanti.
Un cammino di fede e speranza
“Con Maria, ci siamo messi in cammino non solo come militari, ma come uomini e donne chiamati a costruire fraternità”, ha affermato l’Ordinario Saba. Questa frase racchiude l’essenza del pellegrinaggio, che non si limita a un semplice spostamento ma diventa un vero e proprio “moto dell’anima”. La dimensione spirituale di questo evento è palpabile: i militari portano con sé non solo le uniformi, ma anche il peso di un mondo che ha bisogno di pace. E, in questo contesto, il pellegrinaggio diventa un atto di fede che trasforma il cuore, orientando le scelte verso il bene comune. È bello pensare che anche in tempi di crisi, ci siano ancora persone pronte a mettere in gioco le proprie vite per un ideale così alto.
Il Festival dei Giovani: un futuro luminoso
Un altro momento significativo di questa manifestazione è stato il Festival dei Giovani, tenutosi nella chiesa di Santa Bernadette, dove si sono svolti concerti e testimonianze toccanti. Questa iniziativa, promossa dalla Comunità Nuovi Orizzonti, si inserisce nel percorso di preparazione al Giubileo dei Giovani, previsto a Roma dal 28 luglio al 3 agosto. È stato emozionante vedere tanti ragazzi unirsi in un canto di speranza, dimostrando che la fede e la gioia possono camminare insieme, anche nei momenti più difficili. Questo spirito giovanile è fondamentale per costruire un futuro migliore, e l’energia di questi ragazzi è contagiosa!
Un impegno che continua
Domani, domenica 18 maggio, si concluderà il pellegrinaggio con la cerimonia dell’arrivederci, durante la quale ogni delegazione rinnoverà il proprio impegno a diventare testimoni di speranza e costruttori di pace. Questo momento rappresenterà un ulteriore passo verso un futuro in cui il dialogo e la comprensione reciproca saranno alla base delle relazioni tra le nazioni. È un evento che, come molti sanno, ha il potere di ispirare non solo i partecipanti, ma anche chi li osserva da lontano.