Le nuove indagini sul caso di Chiara Poggi
Il caso di Chiara Poggi, un omicidio avvenuto quasi vent’anni fa, torna a far parlare di sé grazie a nuove indagini che hanno portato a perquisizioni e a sospetti di corruzione. Le autorità hanno avviato un’inchiesta che coinvolge Andrea Sempio, la sua famiglia e persino un ex procuratore. Le accuse di corruzione in atti giudiziari sono gravi e si basano su appunti scritti a mano e intercettazioni telefoniche.
Dettagli inquietanti emergono dalle indagini
Al centro delle indagini c’è un foglio sequestrato a casa dei genitori di Sempio, su cui è riportata una frase che ha suscitato preoccupazione: «Venditti gip archivia per 20-30 euro». Le cifre, sebbene basse, sono state interpretate dagli inquirenti come un possibile segnale di corruzione. L’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha cercato di minimizzare la situazione, affermando che sarà necessaria una perizia calligrafica per attribuire i messaggi a qualcuno e che le cifre in questione non giustificherebbero un’accusa di corruzione.
Movimenti di denaro sospetti
Nonostante le dichiarazioni di Lovati, la Guardia di Finanza ha scoperto movimenti di denaro significativi, circa 40mila euro, che sarebbero stati trasferiti da membri della famiglia di Sempio. Secondo l’accusa, questi fondi sarebbero stati utilizzati per corrompere il giudice Venditti, che all’epoca gestiva il fascicolo su Sempio, poi archiviato. Le perquisizioni hanno coinvolto non solo la casa di Sempio, ma anche quella dei suoi familiari e di ex carabinieri, suggerendo una rete di complicità più ampia.
Intercettazioni e contatti sospetti
Le intercettazioni telefoniche tra Sempio e suo padre rivelano ulteriori dettagli inquietanti. In una conversazione, il padre consiglia al figlio di non preoccuparsi e di rispondere in modo evasivo a domande potenzialmente compromettenti. Questo solleva interrogativi sulla preparazione di Sempio per l’interrogatorio e sulla possibilità che fosse a conoscenza delle domande che gli sarebbero state poste. La procura di Brescia ha evidenziato che ci sono state omissioni significative nelle intercettazioni del 2017, suggerendo che l’intero quadro probatorio potrebbe essere stato alterato.
Un caso che continua a suscitare interesse
La riapertura del caso di Chiara Poggi ha riacceso l’interesse pubblico e mediatico, poiché il nome di Sempio torna al centro delle indagini. Le certezze che sembravano consolidate anni fa ora vacillano, e la procura generale di Milano, che in passato aveva escluso Sempio come autore dell’omicidio, deve riconsiderare le sue posizioni. Questo sviluppo rappresenta un importante ribaltamento rispetto alle conclusioni precedenti e potrebbe portare a nuove rivelazioni in un caso che continua a non trovare pace.