Il caso di Chiara Poggi, dopo quasi due decenni, riemerge con una nuova intensità, portando alla luce dettagli inquietanti che scuotono l’opinione pubblica. L’omicidio, avvenuto nel 2007, ha sempre suscitato un vivo interesse e ora, secondo una nuova perizia, l’impronta di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è stata identificata come quella che si trovava nel luogo del delitto. Questo sviluppo non fa altro che riaccendere il dibattito attorno a un caso che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco e oltre.
L’impronta di Andrea Sempio
La scoperta di un’impronta dattiloscopica, catalogata come “traccia di interesse” al numero 33, ha sollevato molte domande. Questa impronta è stata trovata sul muro delle scale che conducono alla taverna della casa di Chiara, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della giovane. Gli inquirenti sostengono che questa evidenza potrebbe dimostrare la presenza di Sempio nella villetta al momento dell’omicidio. Ma come si può giustificare una simile coincidenza? E che ruolo ha realmente avuto Sempio in tutta questa storia?
Il contesto e gli sviluppi legali
Andrea Sempio, attualmente unico indagato per il delitto, ha scelto di non presentarsi all’interrogatorio convocato dalla procura di Pavia, sollevando ulteriori interrogativi sulla sua posizione. I suoi legali sostengono che l’assenza di avvertenze specifiche da parte della Procura rende l’invito nullo. A quanto pare, la difesa non lascia nulla al caso e cerca di costruire una strategia per difendere il loro assistito. Ma nel frattempo, Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara e condannato a 16 anni di carcere per il suo omicidio, si è presentato come testimone nell’ambito di questa nuova indagine. Che cosa potrebbe rivelare?
Un messaggio inquietante scoperto tra i rifiuti
Un altro elemento che ha attirato l’attenzione degli investigatori è il ritrovamento di alcuni bigliettini nella spazzatura di Sempio. Questi appunti contengono frasi preoccupanti come “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”. Già, perché questi messaggi potrebbero rivelarsi fondamentali per comprendere il profilo psicologico dell’indagato. Il RACIS, il Reparto Analisi Criminologica, si sta occupando di analizzare questi scritti per capire se possano fornire ulteriori indizi sulla responsabilità di Sempio.
Un’ossessione per Stasi?
Un ulteriore aspetto inquietante riguarda l’ossessione di Sempio nei confronti di Alberto Stasi. Dalle indagini è emerso un interesse quasi morboso per l’ex fidanzato di Chiara, evidenziato anche da post sui social media pubblicati in coincidenza con le condanne di Stasi. Questo tipo di comportamento, unito alla scoperta delle impronte e del DNA trovato sotto le unghie di Chiara, suggerisce un possibile collegamento che potrebbe cambiare le carte in tavola. Eppure, la difesa di Sempio non si arrende e definisce le nuove prove come “prive di fondamento”.
Reazioni e ripercussioni
Le reazioni a questo nuovo sviluppo sono state immediate. L’opinione pubblica è tornata a interrogarsi sulla condanna di Stasi e sulla possibilità di una revisione del processo. Ma cosa succederà ora? La difesa di Sempio continua a sostenere la sua innocenza, ma le evidenze emergenti rischiano di riaprire vecchie ferite e di far risorgere un caso che sembrava ormai chiuso. La sensazione è che ci siano ancora molte pagine da scrivere in questa storia, e che i colpi di scena non siano finiti qui.