Ricordando madre Alessandra: un faro per il monachesimo agostiniano

Scopri la straordinaria vita di madre Alessandra Macajone, un esempio di spiritualità e dedizione che continua a ispirare.

Il 28 giugno scorso, la comunità dell’Eremo agostiniano di Lecceto ha celebrato un momento speciale: il ventennale della scomparsa di madre Alessandra Macajone. Questa figura carismatica ha lasciato un segno profondo non solo nella Chiesa, ma anche nell’Ordine agostiniano. Ma cosa rende così significativa la sua eredità? Non è solo un momento di ricordo, ma un’opportunità per riflettere sulla spiritualità e sull’umanità che madre Alessandra ha condiviso con tutti noi. La sua vita, ricca di passione e dedizione, continua a ispirare le nuove generazioni, trasformandola in un esempio luminoso di fede e servizio.

Una vita dedicata alla comunità e alla Chiesa

Anna Maria Macajone, nata il 12 luglio 1931 a Gela, ha vissuto la sua giovinezza tra Ancona e Macerata, dove ha preso parte attivamente all’Azione Cattolica. La sua formazione filosofica a Roma le ha aperto le porte al pensiero di Sant’Agostino, un incontro che ha segnato profondamente il suo cammino spirituale. Il 25 marzo 1963, entra nella comunità delle monache agostiniane di Cascia, dando inizio a una vita interamente dedicata a Dio e alla Chiesa. Ma quali sfide ha affrontato lungo questo percorso?

Negli anni successivi, madre Alessandra ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, diventando presidente della federazione “Madonna del Buon Consiglio” dei monasteri agostiniani d’Italia. Il suo impegno non si è limitato alla gestione delle comunità, ma ha abbracciato la promozione del carisma agostiniano, portando un rinnovamento che ha toccato le vite di molte monache. Grazie a lei, l’Ordine ha ritrovato vigore, creando spazi di formazione e crescita spirituale per le sue sorelle. Chi non vorrebbe un leader così appassionato?

Un faro di rinnovamento spirituale

Durante il suo mandato come presidente, madre Alessandra ha inaugurato la Casa di formazione comune presso il monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma, un progetto che ha avuto un impatto notevole sulla formazione delle monache agostiniane. Inoltre, ha guidato il trasferimento della comunità senese di Santa Maria degli Angeli all’Eremo di Lecceto, un luogo che sarebbe diventato il centro della sua vita spirituale e operativa. Qui, la comunità ha vissuto una vera e propria rinascita, grazie al suo instancabile lavoro di promozione delle vocazioni. Non è affascinante pensare a come un luogo possa trasformarsi sotto la guida di una persona così dedicata?

La capacità di madre Alessandra di instaurare dialogo e collaborazione con la parte maschile dell’Ordine è stata fondamentale. Nel 2003, ha guidato il passaggio della comunità senese sotto la giurisdizione dell’Ordine di Sant’Agostino, un gesto accolto con gioia dai membri dell’Ordine e un chiaro segno della sua visione inclusiva. La sua dedizione ha fatto sì che il monastero di Lecceto diventasse un punto di riferimento vitale per l’intera comunità agostiniana. Come dimenticare una figura così unificante?

Un’eredità che vive nel presente

La morte di madre Alessandra, avvenuta il 27 gennaio 2005, ha lasciato un vuoto incolmabile, ma la sua eredità continua a prosperare attraverso il lavoro e le vite di chi ha avuto il privilegio di conoscerla. La sua figura è ricordata non solo come una grande religiosa, ma anche come una leader saggia e compassionevole, capace di ispirare le persone a vivere una vita di fede autentica. Le sue parole e il suo esempio rappresentano un patrimonio prezioso da cui le nuove generazioni possono trarre insegnamenti per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

Il ricordo di madre Alessandra ci invita a riflettere sul valore della comunità, sulla forza della spiritualità e sull’importanza di seguire il proprio percorso con dedizione. La sua vita è un invito a rimanere fedeli al carisma agostiniano e a continuare a lavorare per il bene della Chiesa e della società, proprio come ha fatto lei, con passione e amore per tutta la vita. Come possiamo noi, oggi, onorare la sua memoria e seguire il suo esempio?

Scritto da AiAdhubMedia

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