Riflessioni sulla comunicazione: la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

Un convegno riflette sulla comunicazione e il messaggio di Papa Francesco per la Giornata delle comunicazioni sociali.

La comunicazione è un tema sempre attuale, ma richiede di essere affrontato con delicatezza e rispetto. La 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali ha offerto un’importante opportunità per riflettere su come le parole possano essere veicolo di speranza e mitezza. Durante un convegno tenutosi alla Libera Università Maria Santissima Assunta – Lumsa, si è discusso del messaggio di Papa Francesco, che invita a condividere la speranza con gentilezza e ad affrontare il tema della comunicazione con responsabilità. Questo incontro è stato organizzato in collaborazione con diverse associazioni e ha visto la partecipazione di relatori di spicco nel campo della comunicazione.

Il premio Paoline 2025 a Paolo Ruffini

Un momento significativo del convegno è stata l’assegnazione del Premio Paoline 2025 a Paolo Ruffini, attuale prefetto del Dicastero per la Comunicazione. La presidente dell’Associazione Comunicazione e cultura Paoline, suor Paola Fosson, ha sottolineato come Ruffini incarna uno stile di comunicazione inclusivo e dialogante, capace di promuovere il confronto tra le idee. Questo riconoscimento evidenzia l’importanza di una comunicazione che non solo informa, ma costruisce ponti tra le persone.

Disarmare le parole

Nel suo intervento, Papa Francesco ha messo in luce la necessità di “disarmare” la comunicazione, purificandola da toni aggressivi e negativi. Questa idea è stata ripresa da don Paolo Padrini, che ha evidenziato come il linguaggio debba essere accompagnato da una verifica rigorosa delle notizie. Non è solo una questione di accuratezza, ma di riscoprire la bellezza del mestiere giornalistico, che deve essere visto come un atto di creazione culturale e di costruzione di spazi di dialogo.

Fake news e responsabilità

Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani, ha affrontato il tema delle fake news, evidenziando come la manipolazione delle informazioni possa creare confusione e sfiducia tra le persone. È fondamentale, come ha scritto Papa Francesco, che i giornalisti si impegnino a mettere al centro della loro comunicazione la responsabilità, sia personale che collettiva. In un’epoca in cui i social media possono spesso diffondere informazioni errate, è compito dei professionisti del settore garantire verità e chiarezza.

La distorsione della realtà

Uno dei punti salienti del messaggio papale è stato il fenomeno della “dispersione programmata dell’attenzione”, in cui i sistemi digitali alterano la nostra percezione della realtà. I giornalisti hanno il compito di correggere queste distorsioni, utilizzando la loro deontologia professionale come guida. Questa deontologia non deve essere vista come un semplice insieme di regole, ma come un approccio vivo e dinamico, che promuove l’ascolto e il rispetto delle persone.

Verso una comunicazione più umana

Il convegno si è concluso con interventi che hanno ribadito l’importanza di una comunicazione che rispetti la dignità umana e favorisca il dialogo. La mitezza, quindi, diventa un valore centrale, non solo nel linguaggio, ma anche nella nostra interazione quotidiana. Come ha detto don Stefano Cascio, non si tratta solo di trasmettere informazioni, ma di creare ambienti umani e digitali, dove ognuno possa sentirsi ascoltato e rispettato. La comunicazione è, in definitiva, un atto di cura verso gli altri.

Scritto da AiAdhubMedia

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