La fine dell’anno si avvicina e con essa una delle attese più grandi per tanti italiani: la tredicesima. Questo bonus extra rappresenta un vero e proprio aiuto economico, non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per i pensionati. Ma quali sono le novità per quest’anno? E quando possiamo aspettare di riceverla?
Che cos’è la tredicesima
La tredicesima è un’indennità economica che si traduce in una mensilità aggiuntiva. Ogni anno, alla dodicesima mensilità, si aggiunge un’altra quota, che viene erogata generalmente nel mese di dicembre. Questo vale anche per i pensionati, a patto che abbiano avuto un passato come lavoratori dipendenti. In sostanza, si tratta di un piccolo grande aiuto, che può sollevare le finanze di molte persone, soprattutto durante le festività natalizie.
A chi spetta la tredicesima
La tredicesima è destinata a chi ha un contratto di lavoro e a chi percepisce una pensione. Gli attuali pensionati che possono beneficiarne includono coloro che ricevono una pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione ai superstiti, assegno sociale, pensione di invalidità civile e assegno ordinario di invalidità. Queste categorie di beneficiari rientrano nei requisiti stabiliti per ricevere questo importante contributo. Pertanto, è fondamentale avere un passato lavorativo che giustifichi la ricezione della tredicesima.
Quando e come viene erogata
In genere, la tredicesima viene accreditata nel mese di dicembre, in un’unica soluzione. Per i lavoratori attivi, l’importo è calcolato in base ai mesi lavorati nell’anno. Per i pensionati, invece, il calcolo si basa sull’importo della pensione. È interessante notare che, per il 2022, il trattamento minimo dell’Inps è stato di circa 600 euro, cifra che può variare nel tempo in base a specifici parametri.
Calcolo e tassazione della tredicesima
La tredicesima non è esente da tassazioni. Infatti, l’importo percepito da un lavoratore è soggetto a contributi e imposte, che possono essere superiori a quanto ci si aspetti. Tuttavia, va sottolineato che sull’importo della tredicesima non viene trattenuto l’addizionale regionale e comunale, che vengono invece prelevate nei mesi precedenti. Questo aspetto rappresenta un vantaggio, poiché il lavoratore può beneficiare di un importo netto maggiore.
Impatto sulla pensione e sul TFR
È fondamentale sapere che la tredicesima può influire anche sul calcolo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR). In pratica, essa viene considerata come parte dell’imponibile, contribuendo così alla determinazione della retribuzione differita che il lavoratore riceverà al termine del proprio rapporto di lavoro. Questa caratteristica rende la tredicesima non solo un aiuto immediato, ma anche un fattore importante per il futuro economico del lavoratore.
Come calcolare la tredicesima
Calcolare la tredicesima è un’operazione piuttosto semplice. Si parte dalla retribuzione lorda mensile e si divide per dodici. L’importo ottenuto rappresenta una rata della tredicesima. Per i pensionati, il calcolo si basa sui mesi di pensionamento. È un procedimento che, una volta compreso, consente di avere un’idea chiara di quanto si percepirà alla fine dell’anno.
Requisiti e modalità di richiesta
Non è necessario presentare alcuna domanda per ricevere la tredicesima, poiché l’erogazione avviene automaticamente. L’Inps verifica solo il possesso dei requisiti da parte dei beneficiari. Questo sistema semplificato è particolarmente vantaggioso per le persone anziane, che possono così ricevere il loro contributo senza ulteriori complicazioni burocratiche. Pertanto, è sufficiente attendere l’arrivo della tredicesima, senza doversi preoccupare di inviare documenti o fare richieste.