Un convegno per la pace e i diritti internazionali

Un importante convegno a Roma ha riunito esperti e testimoni per discutere della pace e dei diritti internazionali.

Immagina un mondo in cui ogni gesto, anche il più piccolo, possa contribuire a costruire la pace. È questo il sogno che ha ispirato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, durante l’inaugurazione del convegno “Pax et Bonum. Costruire la pace per il bene comune, sulla via del diritto internazionale”, tenutosi a Roma. Non è forse affascinante pensare che, anche a rischio della propria vita, ci siano persone pronte a dedicarsi al bene degli altri? Questo incontro, promosso dall’Azione Cattolica Italiana e da altre organizzazioni, ha riunito esperti e testimoni da tutto il mondo, tutti concordi sull’importanza del diritto nella costruzione della pace.

Un incontro per riflettere

Il 8 giugno, nella suggestiva sala San Pio X, il convegno ha preso vita. Tra i saluti istituzionali, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha aperto la strada a una discussione profonda e necessaria. Il cardinale Pizzaballa ha messo in luce l’assurdità di parlare di pace in un momento in cui le istituzioni, politiche e religiose, sembrano inadeguate a rispondere ai bisogni reali delle popolazioni. Non è forse il tempo di aggiornare le nostre convenzioni e trovare nuovi modi per intervenire? Si è chiuso un capitolo, ma si è aperto un libro tutto da scrivere.

Il diritto come strumento di pace

Moderato da Sandro Calvani, il convegno ha visto interventi significativi. La docente Isabel Trujillo ha parlato dell’Europa come di un laboratorio di integrazione. Ma attenzione! Non stiamo parlando di creare un super stato, ma di trasformare la sovranità per rispondere a un’esigenza di pace. E, ammettiamolo, la storia ci insegna che il passato non può ripetersi. Guardando ai dibattiti attuali sull’armamento nucleare, Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea, ha sottolineato come sia fondamentale rinnovare l’impegno verso le leggi internazionali. Dobbiamo davvero farci trovare pronti, non vuoi?

Il diritto internazionale sotto osservazione

La professoressa Monica Lugato ha evidenziato che la vera sfida è la fedeltà alle norme che gli Stati stessi hanno stabilito. Cosa ne pensi? La pace, secondo lei, deve nascere dal diritto e dall’esigenza di salvaguardare le generazioni future. Un cammino, non un traguardo. Eppure, monsignor Pero Sudar ha ricordato le difficoltà della Bosnia-Erzegovina, a trent’anni dagli accordi di Dayton, una testimonianza della realtà che non sempre è così rosea. Ma non possiamo arrenderci, vero?

Verso un impegno costante

Vincenzo Buonomo, delegato pontificio, ha richiamato l’attenzione sul messaggio del beato Giuseppe Toniolo: “La pace si costruisce attraverso un impegno costante e fattivo”. Ecco, è proprio così! Un impegno che richiede azioni concrete. Mentre il sole calava su Roma, le parole del convegno si sono trasformate in gesti. Una fiaccolata per la pace è partita da via dell’Ospedale, illuminando la strada verso piazza Pia, dove un ulivo è stato simbolicamente piantato a Villa Pamphili. Come un raggio di luce che resiste, come una radice che cresce: è questo il potere del nostro impegno per un futuro migliore.

Scritto da AiAdhubMedia

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