Un pellegrinaggio di speranza e fede a Roma

Un viaggio di fede e comunità a Roma per oltre 800 ragazzi genovesi.

È un momento di grande fervore e gioia quello che si vive a Roma, dove oltre 800 ragazzi genovesi, i cosiddetti “berretti rossi”, si sono riuniti per un pellegrinaggio annuale che celebra la loro fede e il desiderio di comunità. Con il motto “Uniti dallo stesso sì”, questi giovani stanno per ricevere il sacramento della Confermazione, un passo importante nel loro cammino spirituale. L’arcivescovo Mario Tasca, che li ha accompagnati in questo viaggio, ha sottolineato l’importanza dell’esperienza, che non è solo un rito, ma un modo per diventare testimoni della “bella storia del Vangelo”.

Il viaggio che unisce

Partiti da Genova su quattordici pullman, i ragazzi provenienti da cinquanta parrocchie hanno intrapreso un cammino che li ha portati a vivere momenti significativi nella capitale. Dopo una prima tappa al Santuario del Divino Amore, hanno proseguito verso la Basilica Vaticana, dove hanno vissuto l’emozionante esperienza di attraversare la Porta Santa, simbolo di speranza e rinnovamento. A guidarli, don Gianfranco Calabrese, vicario episcopale, che ha spiegato come la speranza non sia qualcosa di futuro, ma una realtà già presente nel cuore di ognuno di noi.

Emozioni e riflessioni

Tra i partecipanti, le tredicenni Martina, Viola e Cecilia non possono nascondere l’emozione per il sacramento che stanno per ricevere. “È un passo per conoscere meglio Gesù”, raccontano, mentre si preparano a vivere questa esperienza insieme a tanti coetanei. Don Roberto Fiscer, noto per il suo approccio social, ha messo in evidenza il bisogno di ascolto in un mondo che corre troppo e che spesso ignora le voci dei giovani. “I ragazzi possono sembrare stranieri – dice – ma basta un po’ di empatia per entrare in sintonia.”

Testimonianze di fede

Don Stefano Cicciotti, sacerdote ventinovenne, ricorda con nostalgia il suo pellegrinaggio di dieci anni fa. Oggi, sente forte la responsabilità di accompagnare questi giovani, lasciando loro spazio per sognare. “Sono piccoli ma possono avere sogni grandissimi”, afferma, sottolineando l’importanza di accompagnatori autentici. Emanuele Morasso, seminarista, condivide il suo viaggio a Roma da cresimando, sottolineando come questi momenti siano battiti del cuore che confermano la presenza viva del Signore.

Giorni di grazia e appartenenza

“Stiamo vivendo giorni di grazia”, afferma monsignor Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, accompagnando oltre 1200 fedeli calabresi in questo pellegrinaggio. Il suo messaggio è chiaro: “Il Signore ci raggiunge, ci ascolta e cammina con noi.” L’idea di mettersi in cammino non è solo fisica, ma rappresenta un atteggiamento spirituale, come sottolineato da don Enzo Gabrieli. “Essere pellegrini significa accogliere la vita con fiducia e apertura”, aggiunge, richiamando la necessità di mettere Cristo al centro della vita quotidiana.

Un futuro di speranza

In questo clima di festa e riflessione, i giovani ritornano a casa arricchiti da un’esperienza che va oltre la semplice partecipazione a un evento. La speranza è quella di tornare “carichi d’amore per Cristo e portatori di pace”, come auspica don Gabrieli. In effetti, il pellegrinaggio a Roma si trasforma in un’opportunità per rinnovare la fede e sentirsi parte di una comunità più grande. E chissà, magari tra qualche anno, vedremo questi ragazzi tornare come animatori, pronti a guidare le nuove generazioni nel loro cammino di fede.

Scritto da AiAdhubMedia

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