Quando si parla di vacanze, ci sono ricordi che affiorano alla mente come onde che si infrangono sulla riva. Ricordo quando mia sorella ha deciso di affittare la sua casa al mare, immersa in una pineta profumata, per trascorrere insieme la seconda metà di giugno. È diventato un rituale annuale, un momento di gioia che attendo con ansia, una sorta di ritiro dalla quotidianità, dove il mare e la natura diventano i nostri migliori amici.
I preparativi per le vacanze
Ogni anno, ai preparativi per il viaggio si aggiunge un pizzico di emozione e qualche novità. Quest’estate, per esempio, abbiamo deciso di portare con noi i tre figli di una nipote. Non è solo un gesto affettuoso: è un modo per regalare ai genitori un po’ di meritato riposo, dopo anni di lavoro e impegni senza sosta. E così, ci ritroviamo con tre bambini tra i sette e i tre anni, pronti a vivere nuove avventure.
Ma, come sempre, ci sono delle sfide. La più piccola non mangia carne e ha qualche difficoltà con le lettere, in particolare la ‘d’ e la ‘f’. Allora, mi ha chiesto: “Zia, ti prego, prova a farle mangiare un po’ di carne e a insegnarle qualcosa!” E così, con un sorriso, ho accettato la sfida. Le ho dato un po’ di attenzione, ho giocato con lei come se fossi una grande bambola, e ogni tanto la chiamavo “principessa”. Se c’è una cosa che ho imparato, è che i bambini rispondono con entusiasmo all’affetto.
Il primo giorno di vacanza
Il giorno in cui siamo partiti, l’eccitazione era palpabile. “Mamma, è tutto pronto? Possiamo andare?”, mi chiedevano i bambini. Ma, ahimè, come sempre, l’idea di portare con noi una mezza dozzina di colli sembrava più un trasloco che una semplice vacanza! “Colli? Piuttosto colline, anzi montagne!”, ho pensato tra me e me, mentre sorridevo all’idea di dover caricare tutto su un taxi dei traslochi. E quando ho visto l’ascensore carico di valigie, ho realizzato che avremmo fatto un viaggio memorabile.
Ma, d’altronde, che sarebbe una vacanza senza un po’ di avventure? Arrivati al palazzo dove ci aspettava un amico, ho notato subito l’eleganza dei marmi e degli specchi, che riflettevano le luci scintillanti. Qui, mentre ci sistemavamo, ci siamo resi conto che il letto ci sarebbe arrivato solo il giorno successivo. “Beh, che importa!”, ho pensato. “Abbiamo un tetto sopra la testa e un bel po’ di storie da raccontare.”
Un pranzo indimenticabile
Il primo giorno al mare, ho deciso di preparare delle polpette di carne. E non solo, ho avuto un’idea: alcune avrebbero avuto un cuore di formaggino! “Bambini, vediamo chi trova la polpetta con il cuore!”, ho esclamato, e così è iniziato il divertimento. Ricordo la piccola che, vivacissima, ha addentato una polpetta e ha esclamato: “Zia, ma che c—o hai cucinato?”. Nonostante le sue difficoltà, questa volta la ‘d’ era perfetta, e io non potevo che ridere. Certo, all’asilo si troverà bene, mi sono detto, mentre vedevo i suoi occhi brillare di gioia.
La cucina è sempre stata un luogo di magia per me. Mescolare ingredienti e creare piatti che portano sorrisi è qualcosa di speciale. E ogni volta che i bambini assaggiavano qualcosa di nuovo, il loro entusiasmo era contagioso. “Zia, posso aiutarti a cucinare?”, chiedevano, e io non sapevo resistere a quelle piccole manine pronte ad aiutare.
New York e le sue meraviglie
Le vacanze non si limitano solo al mare. Ricordo un viaggio a New York, una città che ho sempre amato. Quando andavo a trovare mia figlia a Manhattan, mi raccomandava sempre di stare attenta, di non guardare le persone con insistenza. “Mamma, non farlo!”, diceva, preoccupata per la mia curiosità che a volte sfiorava l’incoscienza. Ma chi può resistere a una città così vibrante? I colori, i suoni, le persone che si affollano, tutto sembrava un grande palcoscenico.
Una sera, abbiamo invitato degli amici italiani a cena in un ristorante cinese. La cena è stata deliziosa, ma il momento più divertente è arrivato quando ci hanno offerto i biscotti della fortuna. “Cosa c’è scritto sul tuo?”, ci chiedevamo a vicenda. Sul mio non c’era nulla, e quando l’ho scoperto, ho riso di gusto! “Ma come è possibile? Fortuna che non mi sono rotto i denti!”, ho esclamato, mentre gli altri ridevano delle mie disavventure culinarie.
Ricordi che scaldano il cuore
Ogni viaggio, che sia al mare o in una metropoli, porta con sé ricordi preziosi. Da queste esperienze, apprendo che è fondamentale condividere momenti con le persone che amiamo. È un modo per costruire legami, per trasmettere valori e tradizioni. E quando i miei nipoti tornano a casa, non solo portano con sé un bagaglio di esperienze, ma anche un pezzo del mio cuore.
Insomma, le vacanze non sono solo un momento di svago, ma una bella occasione per creare storie da raccontare, da rivivere e da custodire gelosamente. E mentre ci prepariamo per il prossimo viaggio, non posso fare a meno di pensare a quanto sia bello avere una famiglia con cui condividere tutto questo. Chi lo avrebbe mai detto che un semplice pranzo potesse trasformarsi in un ricordo indimenticabile?