Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele ha vissuto un momento di crisi che ha scosso l’intero sistema sanitario. L’episodio ha rivelato gravi lacune organizzative e ha portato a dimissioni di alto profilo nella direzione ospedaliera.
Un medico, preoccupato per la situazione, ha inviato una email ai colleghi evidenziando una serie di problematiche allarmanti. Tra i punti sollevati, la presenza di infermieri poco esperti e confusi, incapaci di gestire le terapie e i protocolli necessari per garantire la sicurezza dei pazienti. La situazione si è aggravata con la scoperta di carrelli dei farmaci lasciati in disordine nei corridoi, a dimostrazione di una gestione carente.
Le problematiche emerse nel reparto
Il medico ha descritto la situazione come una delle più gravi mai viste, con un infermiere al suo primo giorno di lavoro che non era in grado di gestire procedure cruciali come la ventilazione non invasiva e la terapia insulinica. Inoltre, sono stati segnalati errori nella somministrazione di farmaci, dovuti a difficoltà linguistiche da parte di un’infermiera. Queste problematiche hanno portato a interrogativi sulla preparazione e l’idoneità del personale infermieristico assegnato al reparto.
Il ruolo del personale esterno
Un elemento centrale della questione è l’affidamento dei servizi infermieristici a una cooperativa esterna. Questo ha sollevato dubbi sulla qualità delle cure fornite e sulla corretta gestione dei pazienti, specialmente in un contesto così delicato come quello della terapia intensiva. Gli attuali accertamenti mirano a valutare la competenza del personale coinvolto e a comprendere la portata degli errori commessi.
Reazioni e conseguenze immediate
Il caos che ha colpito il San Raffaele ha spinto l’amministratore unico, Francesco Galli, a rassegnare le dimissioni in anticipo rispetto alla convocazione del consiglio di amministrazione, che ha votato all’unanimità per la sua revoca. Al suo posto, è stato scelto Marco Centenari, che ha assicurato il massimo impegno per garantire la trasparenza e la sicurezza dei pazienti.
In risposta agli eventi, l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha immediatamente disposto l’apertura di un’indagine da parte dell’Agenzia di Tutela della Salute (Ats). Questa indagine ha lo scopo di ricostruire con precisione quanto accaduto e di esaminare eventuali criticità nella gestione dell’ospedale.
Indagini e misure correttive
L’indagine dell’Ats si concentrerà sull’analisi delle procedure operative e sull’efficacia dell’organizzazione interna. Sottolineando la necessità di ascoltare tutti i soggetti coinvolti, l’assessore ha promesso che tutte le misure necessarie saranno adottate per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.
Il San Raffaele si trova ora di fronte a un momento cruciale, dove la gestione della crisi avrà un impatto significativo sulla fiducia dei cittadini e sulla qualità delle cure offerte. Le decisioni prese nei prossimi giorni saranno fondamentali per ripristinare l’ordine e garantire che i pazienti ricevano le migliori cure possibili.

