Disuguaglianze e intelligenza artificiale: un futuro incerto

Scopri come le disuguaglianze e l'IA influenzano il nostro futuro.

In un mondo in cui le disuguaglianze sembrano aumentare a vista d’occhio, l’intelligenza artificiale (IA) si presenta sia come opportunità che come minaccia per il mercato del lavoro. È davvero una benedizione o una maledizione? Le sfide che ci attendono sono enormi, e questo è emerso chiaramente nell’assemblea della Fondazione pontificia Centesimus Annus, che ha messo in luce i temi caldi del nostro tempo, inclusi il cambiamento climatico e le tensioni geopolitiche. Ma andiamo con ordine.

Il contesto delle disuguaglianze globali

Viviamo in un’epoca di contrasti estremi. Da un lato, la tecnologia avanza a passi da gigante, dall’altro, le disuguaglianze economiche e sociali si allargano. Secondo il presidente della Fondazione, Paolo Garonna, le crisi sovrapposte — quella energetica, climatica e pandemica — hanno reso la geopolitica più complessa e polarizzata. In questo contesto, la Chiesa si propone come un messaggero di unità, cercando di superare le divisioni che affliggono la società contemporanea. Ricordo quando, durante un viaggio a Roma, ho sentito parlare di queste questioni in una piccola chiesa, dove le persone si riunivano per discutere di come migliorare le cose nella loro comunità. È proprio in momenti così che si capisce il valore dell’unità.

Le guerre e l’Europa: una situazione difficile

Oggi, nel mondo ci sono circa una sessantina di conflitti attivi. Le guerre in Ucraina e a Gaza sembrano non avere fine, mentre l’Europa si trova a fronteggiare una crisi di identità e capacità. Con un piano di riarmo da 150 miliardi di euro per aiutare gli Stati membri a investire nella difesa, la domanda è: l’Europa sarà in grado di ritrovare una voce unica? Garonna sottolinea che, sebbene l’Europa sia un gigante economico, è politicamente ancora un nano. Questa dualità le impedisce di farsi sentire nel panorama internazionale. A volte, ci si chiede se l’Europa possa mai diventare un attore politico credibile o se rimarrà sempre a margine. Eppure, come molti sanno, la storia ci insegna che i cambiamenti sono possibili, anche quando sembrano lontani.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro

Un altro tema cruciale emerso dall’assemblea è l’effetto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. Si stima che circa il 40% dei lavori sarà influenzato dall’IA. Questo significa che professioni tradizionali, come quella del contabile e dell’analista finanziario, potrebbero scomparire, mentre altre potrebbero nascere. Giovanni Marseguerra, coordinatore del comitato scientifico della Fondazione, avverte che, sebbene l’IA rappresenti un’innovazione straordinaria, ci sono anche dei rischi significativi. La delega cognitiva, ad esempio, è un concetto preoccupante: rinunciare al pensiero critico e alla riflessione può indebolire le nostre capacità. D’altronde, chi di noi non ha mai avuto paura di essere sostituito da una macchina? Personalmente, trovo inquietante l’idea di assistere a una progressiva perdita di creatività e umanità nel lavoro quotidiano.

Verso un futuro con l’IA

È fondamentale, quindi, che l’uso dell’intelligenza artificiale ponga al centro l’essere umano e le sue capacità creative. Non possiamo permetterci di considerare l’IA come un semplice sostituto, ma piuttosto come uno strumento al servizio dell’umanità. Eppure, la strada da percorrere è lunga e piena di insidie. Le aziende devono adottare misure normative adeguate per bilanciare i benefici e i rischi dell’IA. Ogni giorno, quando vado a lavoro, mi chiedo: come sarà il mio posto tra qualche anno? E questa domanda è condivisa da molti, in particolare da chi è alla ricerca di un futuro stabile e sicuro.

Scritto da AiAdhubMedia

Leone XIV inizia il suo ministero con una cerimonia solenne

Incontri e riflessioni sul nuovo Papa Leone XIV