Negli ultimi anni, lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) ha rappresentato un punto di riferimento per l’identità digitale in Italia. Tuttavia, la situazione attuale suggerisce un possibile declino di questo sistema a favore della carta d’identità elettronica (Cie). L’introduzione di un contributo annuale da parte di Poste Italiane, che gestisce la maggior parte delle credenziali digitali, potrebbe spingere gli utenti a cercare alternative più convenienti.
Il contesto economico e le nuove decisioni
Fino ad oggi, lo Spid è stato fornito senza costi aggiuntivi per gli utenti, grazie a finanziamenti pubblici e investimenti privati. Tuttavia, i recenti aumenti nelle richieste di identità digitali hanno generato costi significativi per la manutenzione, la sicurezza e le infrastrutture necessarie. Con l’arrivo di fondi dal Pnrr, circa 40 milioni di euro, soltanto quest’anno, è diventato evidente che era necessario stabilire un nuovo equilibrio finanziario.
La proposta di Poste Italiane
Secondo quanto riportato, Poste Italiane valuta l’introduzione di un contributo annuo di circa 5 euro per l’utilizzo del servizio di identità digitale. Sebbene l’importo sia relativamente contenuto, la percezione di un costo per un servizio precedentemente ritenuto gratuito potrebbe compromettere la fiducia dei cittadini. Questa situazione potrebbe spingere gli utenti a decidere se continuare a utilizzare un servizio a pagamento oppure optare per la carta d’identità elettronica (Cie).
La transizione verso la carta d’identità elettronica
Il governo italiano sta puntando decisamente sulla carta d’identità elettronica (Cie), con l’obiettivo di superare il sistema Spid. Attualmente, sono state emesse oltre 45 milioni di carte d’identità elettroniche e si prevede di raggiungere i 50 milioni entro il 2026. Questo cambiamento comporta una centralizzazione dei servizi, trasferendo la gestione delle identità digitali verso un sistema più controllato e sicuro dallo Stato.
Accesso semplificato con la Cie
La carta d’identità elettronica offre un metodo di accesso pratico. Sebbene richieda inizialmente alcuni passaggi, dopo la configurazione iniziale, l’accesso risulta semplice: basta avvicinare la carta a uno smartphone e confermare tramite impronta digitale o Face ID. Questo rende l’uso quotidiano della Cie paragonabile a quello dello Spid.
Un’Europa verso un’identità digitale unica
Il passaggio dell’Italia alla Carta d’Identità Elettronica si inserisce in un progetto europeo più ampio, il Eudi Wallet. Questo progetto mira a creare un’identità digitale unica e interoperabile. La Cie si allinea con gli standard comunitari, offrendo maggiore uniformità e sicurezza rispetto allo Spid. Tale transizione rappresenta un’opportunità per migliorare l’integrazione e la cooperazione tra i sistemi di identità digitale in Europa.
Gestire il cambiamento con attenzione
Se Poste Italiane confermasse l’introduzione del canone, lo Spid potrebbe entrare in una fase di declino. È fondamentale procedere con cautela, poiché milioni di cittadini, in particolare gli anziani, potrebbero affrontare difficoltà se i cambiamenti avvenissero troppo rapidamente. In un Paese in cui un quarto della popolazione ha più di 65 anni, la vera sfida sarà garantire l’inclusione digitale per tutti.