Il Futuro dell’Identità Digitale in Italia: Abbandono dello SPID a Favore della CIE

L'Italia si appresta a vivere una trasformazione significativa nell'ambito dell'identità digitale, passando dal sistema SPID alla Carta d'Identità Elettronica (CIE).

L’era dell’identità digitale in Italia si trova in una fase decisiva. Lo Spid, fino ad oggi considerato il pilastro per l’accesso ai servizi online, potrebbe essere sostituito dalla Carta d’Identità Elettronica (Cie). Questo cambiamento è guidato da diverse motivazioni, tra cui esigenze economiche e l’evoluzione delle normative europee.

Le motivazioni dietro il cambiamento

Negli ultimi anni, il numero di identità digitali è aumentato in modo significativo, comportando un incremento dei costi di manutenzione, sicurezza e infrastruttura. Fino ad oggi, il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) di Poste Italiane è stato fornito senza alcun costo aggiuntivo per gli utenti, sostenuto da fondi pubblici e investimenti privati. Tuttavia, con l’arrivo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), pari a circa 40 milioni di euro, è emersa l’esigenza di trovare un nuovo equilibrio finanziario.

I costi dell’uso dello Spid

Poste Italiane sta valutando l’introduzione di un contributo annuale di 5 euro per l’utilizzo dello Spid. Sebbene tale importo possa sembrare modesto, la percezione di un servizio precedentemente gratuito potrebbe influenzare la fiducia dei cittadini. Questo cambiamento potrebbe costringere molti a decidere se continuare a pagare per un servizio noto, oppure optare per la carta d’identità elettronica (Cie), che promette un accesso più semplice e diretto.

La direzione del governo verso la Cie

Il Governo italiano sta puntando sulla Cie come alternativa allo Spid. Con oltre 45 milioni di carte elettroniche emesse entro la fine del 2024, l’obiettivo è raggiungere i 50 milioni entro il 2026. Questo passaggio rappresenta un cambiamento significativo, poiché implica la cessazione dei servizi forniti da gestori privati a favore di un sistema centralizzato dallo Stato.

Struttura dell’accesso tramite Cie

A differenza dello Spid, che offre un accesso immediato tramite username e password, la Cie richiede un primo passaggio di configurazione. Tuttavia, una volta configurata, l’accesso risulta rapido e intuitivo: gli utenti possono semplicemente avvicinare la carta al proprio smartphone e confermare l’identità tramite impronta digitale o Face ID, rendendo l’esperienza d’uso simile a quella fornita dallo Spid.

Integrazione europea della Cie

Questo cambiamento si inserisce in un contesto europeo più ampio. Il progetto Eudi Wallet mira a creare un’identità digitale unica e interoperabile per tutti i cittadini europei. La Cie, con le sue caratteristiche, si allinea meglio agli standard europei di sicurezza e uniformità rispetto allo Spid.

Gestire la transizione con attenzione

Se Poste Italiane dovesse decidere di introdurre un canone annuale, il futuro dello Spid potrebbe risultare compromesso. È fondamentale che questa transizione avvenga in modo graduale, per evitare di escludere milioni di cittadini, in particolare gli anziani, che potrebbero avere difficoltà ad adattarsi a cambiamenti rapidi. Con circa un quarto della popolazione italiana sopra i 65 anni, garantire l’inclusione digitale rappresenta una sfida cruciale.

In questo contesto, è essenziale considerare le implicazioni di questo cambiamento e lavorare affinché tutti i cittadini possano trarre vantaggio dai servizi digitali in modo equo e accessibile.

Scritto da AiAdhubMedia

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