Quando il cardinale Stanisław Dziwisz ha pronunciato le prime parole per dare il benvenuto al nuovo Papa Leone XIV, ciò che è emerso è stata una profonda connessione tra la fede e la storia. La sua elezione, coincidente con la festa della Madonna di Pompei, è stata affidata all’intercessione di Maria e di San Giovanni Paolo II, un legame che ha toccato i cuori di molti. Dziwisz ha richiamato l’attenzione sulla vicinanza dei fedeli alla Chiesa negli ultimi tempi, un periodo segnato dalla malattia di Papa Francesco, un momento che ha unito la comunità in preghiera e speranza.
Un dono dal Signore risorto
Durante l’omelia della Messa celebrata il 13 maggio nella Basilica di San Pietro, Dziwisz ha descritto l’elezione di Leone XIV come “un dono del Signore risorto per la sua Chiesa”. È interessante notare come questo evento sia avvenuto l’8 maggio, proprio nel giorno dedicato a San Stanislao, il patrono della Polonia. Questo legame ha un significato profondo, non solo per i polacchi, ma per tutti i cattolici. La fede è, in fondo, un viaggio che continua ad evolversi, e ogni nuovo Papa porta con sé speranze e aspettative.
Il ricordo dell’attentato a Giovanni Paolo II
Un elemento toccante dell’Eucaristia celebrata è stato il richiamo ai 44 anni dall’attentato subito da Giovanni Paolo II. Dziwisz ha rimarcato come quell’evento abbia segnato un’epoca, evidenziando la lotta di un Papa che, nonostante le ferite, ha sempre messo al centro la preghiera e la missione della Chiesa. Chi non ricorda quel giorno? La corsa verso il Policlinico Gemelli, la tensione palpabile, le preghiere di milioni di fedeli che chiedevano un miracolo. Dziwisz ha condiviso la sua esperienza di veglia accanto a Wojtyla, pregando per la sua vita. Un momento di grande umanità.
Il perdono al centro della sofferenza
È straordinario come Giovanni Paolo II, anche dopo aver subito un attentato, non abbia mai nutrito rancore verso il suo aggressore. “Non gli importava chi gli avesse sparato”, ha ricordato Dziwisz, sottolineando il perdono che il Papa ha espresso fin dall’inizio. Questo gesto di grande umanità è un insegnamento che trascende i confini religiosi e parla al cuore di tutti. In un mondo che spesso sembra dimenticare l’importanza del perdono, la sua testimonianza rimane un faro di speranza.
Il legame con la Madonna
Dziwisz ha anche fatto riferimento alla convinzione di Giovanni Paolo II di dovere la sua salvezza alla Madonna, richiamando la memoria dell’apparizione di Fatima, avvenuta proprio il 13 maggio. Questo legame spirituale è un aspetto fondamentale della fede cattolica. È affascinante pensare a come la Madonna sia stata, per Wojtyla, un simbolo di protezione e guida. La fede, quindi, non è solo una questione personale, ma una rete di connessioni che unisce i credenti in un cammino comune.
La missione della Chiesa oggi
Infine, Dziwisz ha sottolineato l’importanza del contributo dei fedeli nella vita e nella missione della Chiesa. In un’epoca in cui molti cercano sicurezza in beni materiali, potere o successo, il messaggio del Vangelo diventa sempre più urgente. La Chiesa, come dice il nuovo Papa, deve essere una luce in un mondo spesso privo di pace. È un compito che richiede coraggio e determinazione, ma la storia ci insegna che i momenti di crisi possono anche essere occasioni di rinnovamento e rinascita.