Il 5 dicembre, il famoso cantante canadese Michael Bublé ha partecipato a un incontro significativo con i media in Vaticano, anticipando il suo atteso Concerto con i poveri che si svolgerà il giorno successivo. Durante la conferenza, l’artista ha rivelato come la sua fede sia un elemento centrale nella sua vita e nella sua carriera, un legame che desidera trasmettere anche al suo pubblico.
Il significato della fede nella vita di Bublé
Bublé ha sempre affermato che la sua spiritualità rappresenta una delle sue più grandi forze, specialmente nei periodi di difficoltà. Ha spiegato che la sua educazione ha radici nella fede e che questa lo ha sostenuto nel suo viaggio artistico. La presenza della famiglia, in particolare di sua moglie, ha ulteriormente rafforzato questi valori, creando un ambiente in cui la fede è condivisa e vissuta quotidianamente.
Un incontro indimenticabile con Papa Leone XIV
Nel corso della sua visita, Bublé ha avuto l’opportunità di incontrare Papa Leone XIV, un momento che ha descritto come uno dei più significativi della sua vita. Presentando la sua famiglia al Santo Padre, l’artista si è sentito sopraffatto da un senso di gratitudine e orgoglio, consapevole dell’importanza di essere parte di un evento che unisce musica e servizio ai più vulnerabili.
Il concerto come mezzo di servizio
Il Concerto con i poveri non è solo un evento musicale; rappresenta un’opportunità per Bublé di servire una causa più grande. Parlando del suo ruolo, ha detto: “Servire è un onore”. L’artista ha espresso la sua speranza che i suoi figli possano apprendere l’importanza di questo servizio, sottolineando che la fede non è qualcosa che può essere imposta, ma deve essere una scelta personale.
Insegnare ai figli il valore del servizio
Per Bublé, il concerto è un modo per trasmettere ai suoi figli un importante insegnamento sulla solidarietà. Durante le sue passeggiate, cerca di far comprendere ai suoi bambini il valore dei meno fortunati, invitandoli a riflettere su come ognuno di noi possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Utilizzando parabole e esempi tratti dalla vita quotidiana, si sforza di instillare in loro una mentalità di apertura e compassione.
Un’esperienza condivisa con il pubblico
Il concerto in Vaticano, che avrà luogo nell’Aula Paolo VI, rappresenta per Bublé un momento di connessione autentica con il pubblico. “La mia gioia è una connessione vera, una connessione spirituale”, ha affermato. Prima di ogni performance, l’artista si ferma per esprimere gratitudine per il dono di poter toccare le vite delle persone attraverso la sua musica. Questa connessione, secondo lui, è ciò che rende ogni esibizione unica e significativa.
La preparazione per l’evento
In preparazione per il concerto, Bublé ha riflettuto sull’importanza di cantare “con il cuore”, un invito che ha ricevuto dal Papa stesso. La scaletta del concerto includerà brani toccanti, tra cui richieste speciali del Santo Padre, come l’Ave Maria, che l’artista ha cantato solo in rare occasioni. Questo evento, quindi, non è solo una performance, ma un gesto di amore e di speranza per tutti coloro che vi parteciperanno.
La spiritualità di Michael Bublé non è solo un aspetto della sua vita personale, ma si riflette profondamente nella sua arte e nel modo in cui interagisce con il mondo. Attraverso la musica, lui desidera non solo intrattenere, ma anche ispirare e servire, creando un legame che va oltre la semplice esibizione.

