La tradizione pre-esame a Monte Berico: un momento di connessione

Un evento toccante che unisce giovani e comunità a Monte Berico prima degli esami.

Recentemente, oltre millecinquecento giovani vicentini hanno preso parte a un evento davvero significativo al santuario mariano di Monte Berico. Si è trattato di un incontro che ha creato un legame profondo tra spiritualità e supporto comunitario. Tenutosi la notte prima degli esami, questo evento è un chiaro esempio di come le tradizioni possano rispondere ai bisogni emotivi dei giovani, offrendo loro un luogo sicuro per riflettere e pregare in un momento di grande incertezza.

Una tradizione che cresce

Questo evento ha visto la partecipazione attiva di giovani universitari, lavoratori, preti e insegnanti che si sono uniti per accogliere i maturandi. Grazie alla disponibilità della comunità dei Frati Servi di Maria, le porte della basilica sono rimaste aperte, creando un ambiente accogliente dove i ragazzi hanno potuto accendere candele, scrivere preghiere su post-it e ricevere messaggi di incoraggiamento. È affascinante vedere come la comunità risponda alle necessità dei giovani, instaurando un legame che va oltre la semplice celebrazione. Ti sei mai chiesto quanto possa essere importante per un giovane sentirsi sostenuto in un momento così delicato?

Don Matteo Zorzanello, responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile, ha espresso il suo entusiasmo e la sua sorpresa di fronte all’affluenza dei ragazzi, sottolineando come l’evento abbia superato ogni aspettativa. Non solo i maturandi hanno partecipato con fervore, ma anche molti genitori si sono uniti, contribuendo a creare un’atmosfera di sostegno reciproco e di condivisione che ha reso la serata ancora più speciale.

Un momento di riflessione e connessione

La serata ha offerto ai giovani un’opportunità unica di esprimere le loro paure e speranze. Accendere una candela ai piedi dell’altare è diventato un gesto simbolico, un momento per fermarsi e riflettere su ciò che li attende nel futuro. Molti partecipanti hanno manifestato gratitudine per la possibilità di condividere questi attimi con amici e familiari in un contesto così significativo. Questo evento ha dimostrato che i giovani non sono indifferenti, ma desiderano profondamente connessione e sostegno in momenti di vulnerabilità. Non è incredibile come un semplice gesto possa racchiudere così tante emozioni?

Don Luca Lunardon, responsabile della pastorale vocazionale, ha enfatizzato l’importanza di essere presenti dove i giovani si trovano realmente, piuttosto che limitarsi a organizzare eventi distaccati. La risposta positiva dei ragazzi ha chiaramente indicato che la chiesa può svolgere un ruolo cruciale nel supportarli, offrendo spazi e occasioni per esprimere le loro emozioni e riflessioni. Questo è un aspetto che merita attenzione: come possiamo noi tutti contribuire a creare ambienti di ascolto e sostegno?

Guardando al futuro

Il vescovo Giuliano Brugnotto ha messo in evidenza l’importanza di continuare a sviluppare modalità innovative per accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita. Con l’avvicinarsi del 600° anniversario delle apparizioni, la diocesi prevede di offrire un’accoglienza speciale per i maturandi, rafforzando ulteriormente questo legame tra spiritualità e gioventù. La chiamata del Papa a essere audaci nell’annuncio della fede è un invito a esplorare nuove strade per coinvolgere i giovani e rispondere alle loro necessità. Ti immagini una comunità che si riunisce per sostenere i giovani in un modo così profondo?

Questo incontro a Monte Berico non è solo un evento, ma una vera e propria testimonianza del potere della comunità nel sostenere i giovani durante momenti critici della loro vita. La combinazione di fede, tradizione e connessione umana può creare spazi di accoglienza e supporto che sono fondamentali per il benessere dei giovani. È una lezione che vale la pena portare avanti e che ci invita a riflettere su come ognuno di noi può fare la differenza nella vita di chi ci circonda.

Scritto da AiAdhubMedia

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