Dal 1971, i carmelitani scalzi hanno intrapreso una missione fondamentale in Repubblica Centrafricana, un paese segnato da povertà e fragilità culturale. Provenienti dal convento di Arenzano, in Liguria, hanno scelto di portare la loro opera missionaria in una delle nazioni più bisognose. Ma non si tratta solo di evangelizzare; il loro obiettivo è affrontare le sfide quotidiane legate alla salute e all’istruzione. La loro presenza è diventata un vero e proprio faro di speranza per le comunità locali, come dimostrano i progetti avviati nella parrocchia di Bozoum e nelle aree circostanti.
Un approccio integrato all’evangelizzazione
All’interno della parrocchia di Bozoum, si concentra gran parte dell’attività pastorale. Con circa 30.000 abitanti, questa comunità è caratterizzata da una diversità religiosa, con una significativa presenza cattolica e protestante, mentre una piccola minoranza è musulmana. Padre Marco Poggi, attuale parroco, sottolinea l’importanza di un approccio che va oltre la semplice evangelizzazione. La sua missione è costruire relazioni significative e durature con la popolazione locale, affrontando le sfide di una fede fragile, spesso intrecciata con superstizioni e credenze tradizionali. Come può la fede prosperare in un contesto così complesso? Questo è un interrogativo centrale per il suo lavoro.
Il lavoro dei carmelitani non si limita alla predicazione. Sono attivamente coinvolti in iniziative sociali cruciali, come la gestione di scuole e un orfanotrofio. Con duecento bambini nella scuola materna e oltre ottocento nella scuola elementare, l’istruzione diventa uno strumento essenziale per rompere il ciclo della povertà. Grazie al sostegno di benefattori italiani, molti orfani non ricevono solo un’istruzione, ma anche un pasto quotidiano, fondamentale per il loro sviluppo fisico e mentale. Non è sorprendente come la semplice educazione possa cambiare il destino di una vita?
Educazione e salute come pilastri della comunità
Oltre all’istruzione, i carmelitani scalzi gestiscono un dispensario, dove un’infermiera suora si dedica a curare i malati, in particolare quelli affetti da lebbra e altre malattie legate alla povertà. Questa attenzione alla salute è fondamentale in una regione dove l’accesso a cure mediche è limitato. Le trivellazioni per pozzi d’acqua potabile hanno inoltre aperto nuove possibilità, migliorando le condizioni igienico-sanitarie e creando opportunità per attività commerciali locali. Pensi a quanto possa influenzare la vita quotidiana avere accesso all’acqua potabile?
La missione si è ampliata anche a Baoro, dove è stata istituita una scuola di meccanica. Qui, i ragazzi apprendono competenze pratiche che possono aiutarli a inserirsi nel mercato del lavoro. La formazione comprende non solo la meccanica, ma anche l’acquisizione della patente di guida, un passo fondamentale per la loro autonomia economica. La creazione di un seminario a Bouar ha ulteriormente rafforzato l’educazione religiosa e morale, formando giovani uomini che potrebbero un giorno diventare sacerdoti o leader nelle loro comunità. Non è emozionante pensare a come queste nuove generazioni possano plasmare il futuro del loro paese?
Verso un futuro di speranza
Il lavoro dei carmelitani scalzi va oltre la semplice assistenza; si tratta di un impegno a lungo termine per costruire una comunità resiliente e autosufficiente. Con l’apertura di un convento a Bangui nel 2007, è stato creato un centro di formazione per giovani allievi di filosofia, che include anche una scuola agraria. Qui, i ragazzi apprendono tecniche di coltivazione e allevamento, essenziali per la sicurezza alimentare in un paese dove la malnutrizione è un problema diffuso. Chi avrebbe mai pensato che la formazione potesse essere così vitale per il futuro di una comunità?
Questa sinergia tra formazione pratica e spirituale rappresenta un modello sostenibile di sviluppo. Padre Marco conclude con una riflessione sul futuro della Chiesa: le nuove vocazioni potrebbero provenire dall’Africa, un continente ricco di energia e potenziale. Con il supporto di collaborazioni tra diverse congregazioni religiose, i carmelitani scalzi continuano a scrivere una storia di speranza e rinnovamento in Repubblica Centrafricana. È emozionante pensare a come il loro lavoro possa davvero cambiare il corso della vita per così tante persone.