Il 13 maggio 2025 è stata pubblicata la Legge di conversione 69 del 2025, relativa al D.L. Pubblica Amministrazione n. 25 del 2025. Questa legge introduce importanti novità che riguardano il mondo del lavoro, con particolare attenzione agli aspetti legati alle pensioni e ai diritti dei lavoratori. Tra le varie disposizioni, due articoli meritano un’analisi approfondita, in particolare per la loro rilevanza per il personale delle pubbliche amministrazioni.
Le nuove norme sui rapporti di lavoro
Una delle principali novità è rappresentata dall’articolo 12, comma 11. Questa norma transitoria offre alle pubbliche amministrazioni la possibilità di risolvere i rapporti di lavoro con il personale che ha meno di 67 anni (l’attuale limite di età per la pensione), ma solo se rientra in un limite massimo del 15% del personale. Questa decisione dovrà essere motivata da esigenze organizzative e comunicata con un preavviso di almeno sei mesi. È importante sottolineare che questa misura non si applica a determinate categorie di lavoratori, come quelli della magistratura, i professori universitari e i responsabili di strutture complesse del Servizio sanitario nazionale.
Assegno ordinario di invalidità per il personale pubblico
Un’altra disposizione significativa è contenuta nell’articolo 16, che estende l’assegno ordinario di invalidità, finora riservato solo ai lavoratori privati, anche agli iscritti alle gestioni pubbliche e ad alcuni Fondi Speciali dell’INPS. Questa nuova regola, che si applica al personale assunto a partire dal 15 marzo 2025, consente a chi presenta domanda di continuare a lavorare anche se riconosciuto con un’invalidità superiore al 67%. Così, si potrà cumulare parzialmente l’assegno ordinario con lo stipendio, migliorando la situazione economica di chi si trova in difficoltà a causa di problemi di salute.
Modalità di erogazione e tempistiche
Il trattamento di fine servizio o fine lavoro sarà erogato entro tre mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro, in linea con le attuali disposizioni per le risoluzioni dovute a inabilità o invalidità. Per quanto riguarda il pensionamento, chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata al compimento dei 65 anni dovrà presentare domanda specificando che si tratta di una risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, come previsto dall’articolo 12, comma 11. Inoltre, la prima tranche del TFS sarà liquidata dopo 15 mesi dalla cessazione del servizio.
Attesa per le circolari INPS
Con queste nuove disposizioni, ci si aspetta ora che l’INPS pubblichi le circolari necessarie per chiarire le modalità applicative, in particolare per quanto riguarda la presentazione delle domande di assegno ordinario. Resta da vedere come queste norme impatteranno realmente sul personale, ma sicuramente rappresentano un passo avanti per garantire maggiore tutela e diritti ai lavoratori pubblici, specialmente in un momento in cui la sicurezza economica è fondamentale.
In un contesto di continui cambiamenti normativi, è essenziale restare informati e preparati per affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro, soprattutto per chi si avvicina all’età pensionabile. La legge del 2025 potrebbe quindi segnare un cambio di rotta importante nelle politiche di gestione del personale nelle pubbliche amministrazioni.