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Incremento delle pensioni minime nel 2025
Nel 2025, le pensioni minime subiranno un mini-ritocco che porterà l’importo mensile da circa 598 euro a 617 euro. Questo aumento è frutto di una rivalutazione straordinaria che, sebbene scenda dal 2,7% al 2,2%, sarà accompagnata dal recupero dell’inflazione. È importante notare che questo cambiamento rappresenta un passo significativo per migliorare le condizioni economiche di molti pensionati, in particolare quelli con redditi più bassi.
Pensione anticipata: nuove opportunità e requisiti
Un’altra novità riguarda la pensione anticipata, che permetterà ai lavoratori di lasciare il lavoro a 64 anni. Tuttavia, questa opzione sarà disponibile solo per coloro che sono stati assunti dopo il 1996 e che sono attualmente nel sistema contributivo. Le regole attuali richiedono un minimo di 20 anni di contributi, ma per accedere a questa possibilità sarà necessario raggiungere un’anzianità contributiva di almeno 25 anni, che aumenterà a 30 anni dal 2030.
Modifiche ai requisiti per la pensione anticipata
Per poter sommare l’assegno dell’INPS con quello del Fondo complementare, i lavoratori dovranno ora raggiungere una soglia minima di pensione pari a 3,2 volte l’importo della pensione minima. Questo significa che l’assegno mensile dovrà ammontare a circa 1.708 euro. Per coloro che desiderano utilizzare il vecchio scivolo, l’anzianità contributiva necessaria rimarrà di 20 anni, ma anche in questo caso l’importo dell’assegno dovrà essere adeguato alla nuova soglia.
Opzioni per i neo assunti nel 2025
Infine, è stata introdotta una norma che offre ai neo assunti nel 2025, iscritti alla Gestione separata dell’INPS, la possibilità di incrementare volontariamente i versamenti all’INPS del 2%. Questa misura mira a incentivare i nuovi lavoratori a contribuire maggiormente al sistema pensionistico, garantendo così una maggiore sicurezza economica per il futuro.