Pensioni in crisi: la dura realtà degli anziani piemontesi

L'inflazione e i rincari mettono in crisi le pensioni, gravando sugli anziani.

La situazione delle pensioni in Piemonte è diventata critica e l’analisi dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati (ANAP) lo evidenzia chiaramente. L’inflazione crescente, insieme al caro prezzi e all’aumento delle bollette, sta colpendo duramente molti pensionati, già provati da redditi modesti. Nonostante un tempo potessero supportare economicamente figli e nipoti in difficoltà, oggi molti di loro si trovano in una condizione insostenibile.

Un quadro allarmante per i pensionati

Giuseppe Falcocchio, Presidente dell’ANAP Piemonte, sottolinea come l’inflazione e l’aumento dei costi stiano minando una delle basi del welfare familiare. Infatti, i pensionati, che in media ricevono circa 13.753 euro all’anno, ovvero circa 1.146 euro al mese, si vedono costretti a fare i conti con spese sempre più elevate. La situazione diventa ancora più critica per i circa 4 milioni di over 65 che vivono soli, con il 70% di loro che percepisce pensioni inferiori ai mille euro mensili.

Le spese quotidiane dei pensionati

Un pensionato italiano, mediamente, destina il 19% della sua pensione, pari a 217 euro, per le spese alimentari. Ma non finisce qui: il 40% (458,4 euro) è dedicato all’abitazione e alle utenze, mentre il 9% (103,14 euro) va ai trasporti. Inoltre, il 7% (80 euro) è speso per la salute. Le rimanenti entrate vengono utilizzate per abbigliamento, spese impreviste e supporto ai familiari. Se un anziano non è autosufficiente, la situazione si complica ulteriormente: i costi per l’assistenza domiciliare possono diventare insostenibili.

L’impatto dell’inflazione sui costi alimentari

Negli ultimi due anni, l’inflazione ha subito un’impennata notevole, passando dal 2,2% nel 2021 all’11,8% nel 2022. Questo ha avuto un impatto drammatico sui prezzi dei beni alimentari, in particolare sulla pasta, il cui costo è aumentato del 38% rispetto all’anno scorso, tre volte più dell’inflazione. Tra marzo e aprile di quest’anno, il prezzo della pasta è salito addirittura del 17%. Questi rincari mettono a dura prova i bilanci delle famiglie, costringendo molti anziani a fare i conti con una realtà sempre più difficile.

Una condizione di povertà allarmante

La situazione è così grave che molti pensionati piemontesi vivono con assegni mensili che non superano i mille euro, una soglia che, secondo i parametri ufficiali, segna una condizione di povertà. Falcocchio mette in guardia: i conti per questi anziani sono diventati ingestibili e il rischio è che la loro situazione possa trasformarsi in una vera e propria bomba sociale. Molti si trovano costretti a chiedere aiuto a familiari o al sistema pubblico per far fronte a spese quotidiane come utenze e affitti.

La necessità di un adeguamento delle pensioni

È fondamentale che gli anziani non vedano eroso il loro potere d’acquisto. Falcocchio evidenzia che l’adeguamento delle pensioni all’inflazione deve diventare una priorità per il governo. Non è più accettabile chiedere sacrifici a chi già vive in condizioni precarie. Gli anziani meritano rispetto e dignità, e il loro benessere deve essere al centro delle politiche sociali.

Nonostante le sfide, rimane una speranza: è possibile trovare soluzioni che possano alleviare le difficoltà di questa fascia di popolazione. La comunità deve unirsi per sostenere i propri anziani, perché un paese che si prende cura dei suoi cittadini più vulnerabili è un paese migliore.

Scritto da AiAdhubMedia

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