Immaginate un luogo dove le generazioni si incontrano, dove la saggezza degli anziani si mescola all’energia dei giovani. Questo è ciò che è accaduto mercoledì 14 maggio al Pala Congressi di Villaggio Mosè ad Agrigento, dove si è tenuta la premiazione del concorso scolastico nazionale “Io e i miei nonni: esperienze e riflessioni”. Un evento che ha visto protagonisti oltre 700 studenti, tutti uniti da un filo invisibile ma forte: l’amore per i propri nonni. La commissione, presieduta dal noto poeta Davide Rondoni, ha avuto il compito di valutare ben 736 testi, assegnando 9 premi a talentuosi ragazzi provenienti da diverse regioni italiane.
Un dialogo intergenerazionale
Durante la mattinata si è svolto un interessante confronto sul tema “L’alleanza fra generazioni”, dove si è discusso dell’importanza di un dialogo aperto tra giovani e anziani. Carmela Petralia, rappresentante della Cisl, ha messo in evidenza come il mondo del lavoro oggi richieda una collaborazione bidirezionale. “Non è più come un tempo”, ha affermato, “è fondamentale che lo scambio di idee e esperienze coinvolga tutte le età e fasi della vita”. Questa affermazione ha colpito molti presenti, sottolineando un punto cruciale: l’interazione tra generazioni è essenziale non solo in famiglia, ma anche sul posto di lavoro.
Il ruolo dei nonni nella società
Maria Rosaria Aquilone, della Fnp, ha condiviso il punto di vista dei pensionati e dei nonni, dicendo: “Siamo qui per andare avanti insieme ai giovani, per costruire un futuro migliore”. Questo spirito di cooperazione è evidente in molti aspetti della vita quotidiana, dove i nonni spesso fungono da pilastri di supporto per le famiglie. Monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, ha richiamato l’attenzione sull’importanza della famiglia: “È lì che nascono e si costruiscono i legami. Senza la famiglia, le relazioni rischiano di perdersi”. Un messaggio potente, che ci ricorda quanto siano fondamentali le radici familiari.
Il valore della memoria e dell’esperienza
Il concorso ha messo in luce non solo le storie dei nonni, ma anche la ricchezza di esperienze che ogni giovane porta con sé. I testi premiati, che saranno raccolti in un volume, rappresentano un patrimonio culturale da custodire e valorizzare. Ricordo quando, da bambino, passavo ore ad ascoltare le storie di mia nonna; ogni racconto era un viaggio nel tempo, una lezione di vita. Eppure, oggi, sembra che queste storie stiano scomparendo, schiacciate dalla frenesia della vita moderna. È fondamentale, quindi, che iniziative come queste continuino a esistere per mantenere vivo il dialogo tra generazioni.
Riflessioni finali
Alla fine della giornata, il vero vincitore è stato il concetto di comunità. La premiazione non è stata solo un riconoscimento per i giovani scrittori, ma un invito a tutti noi a riflettere sul valore delle relazioni intergenerazionali. Come possiamo, noi adulti, assicurarci che i nostri figli e nipoti non dimentichino le storie dei loro nonni? La risposta è semplice: dialogando, ascoltando e, soprattutto, condividendo. Perché, come molti sanno, ogni storia ha il potere di unire, di insegnare e di ispirare. E in un mondo che corre veloce, è nostro dovere preservare questi legami preziosi.