Immagina di svegliarti all’alba, con il profumo dell’erba fresca e il canto degli uccelli che ti accompagnano durante la giornata. Ogni estate, circa 900 volontari, grazie a Caritas, si dedicano a famiglie contadine di montagna, offrendo il loro aiuto in situazioni di difficoltà. Tra questi, spiccano giovani donne urbane e pensionati desiderosi di vivere un’avventura lontano dalla routine quotidiana.
Un’estate di lavoro e solidarietà
Con l’arrivo della stagione estiva, le aziende agricole di montagna entrano nel vivo della loro attività. Questo è il momento in cui ogni mano è preziosa, e le emergenze possono colpire in qualsiasi momento. Caritas Impegno Alpestre, attiva da oltre 40 anni, si impegna a inviare volontari che, per almeno una settimana, si dedicano a varie occupazioni quotidiane: dalla fienagione alla mungitura, dalla produzione di formaggio alla pulizia delle stalle, fino ai lavori domestici. Solo nel 2024, si sono registrate 1.132 settimane di lavoro volontario, un segno tangibile dell’impegno e della passione di queste persone.
Chi sono i volontari?
È interessante notare che tra i volontari, una su tre è una giovane donna, con meno di 30 anni. Dall’altra parte, gli uomini che partecipano più frequentemente sono gli over 61. Questo mix di età e background professionali diversi arricchisce l’esperienza di tutti. “Molti arrivano da ambiti completamente distanti dal mondo agricolo e cercano un’esperienza significativa che li allontani dalla loro vita quotidiana”, afferma Silvano Allenbach, responsabile di Caritas Impegno Alpestre. La ricerca di un’attività gratificante nel tempo libero sta diventando sempre più comune.
Una vita di fatica e bellezza
Ma, ecco la verità: la vita in un’azienda agricola di montagna non è sempre idilliaca. “Le giornate sono lunghe e faticose, e il lavoro manuale è intenso, soprattutto sui pendii ripidi”, sottolinea Allenbach. Chi decide di lanciarsi in questa avventura deve essere in buona forma fisica e avere tra i 18 e i 70 anni. Non è richiesta esperienza pregressa in agricoltura o nel lavoro con gli animali, ma è fondamentale avere la giusta motivazione. L’accoglienza è garantita dalla famiglia ospitante, che offre vitto e alloggio. Questo è un aspetto che non tutti considerano, ma che rappresenta un valore aggiunto per i volontari.
Un’esperienza che cambia la vita
Ricordo quando un mio amico ha partecipato a questo programma. Tornò entusiasta, raccontando di come avesse imparato a mungere, a lavorare il formaggio e, soprattutto, di come fosse stato accolto da una famiglia che l’ha trattato come uno di loro. Questa sorta di connessione umana è ciò che rende il volontariato in montagna così speciale. Allenbach conferma: “Chi resta più a lungo guadagna sicurezza, può assumere più responsabilità e offrire un supporto ancora più significativo alle famiglie contadine”. E, a ben pensarci, non è solo il lavoro che conta, ma anche le relazioni che si creano.
Le iscrizioni sono aperte
È curioso notare come la maggior parte dei volontari provenga da contesti urbani. Questo porta a riflessioni interessanti su come le persone siano disposte a mettersi in gioco per vivere un’esperienza autentica. Se siete interessati a scoprire questa realtà, sappi che le iscrizioni sono già aperte. Chi desidera partecipare a questo programma non deve far altro che contattare Caritas Impegno Alpestre. È un’opportunità imperdibile per chi cerca un senso di comunità, un’avventura o semplicemente un modo per trascorrere il tempo libero in modo gratificante.